Roselli: non ho favorito gli imprenditori

E la procura incarica un pool di tecnici del computer per scoprire le tracce della corruzione

PESCARA. Se c’è corruzione, saranno i computer a raccontarlo. La procura di Pescara imprime la prima sterzata all’inchiesta che ha travolto il Comune di Spoltore, con otto indagati tra politici e imprenditori, e incarica un pool di periti - tre tecnici - di setacciare tutti i pc prelevati in case e uffici per fare luce sulla gestione dell’Urbanistica.

Il materiale portato via dagli investigatori riguarda anche documenti, delibere e determine del Comune. Atti che riguardano in particolare CityModa e l’ampliamento dei cimiteri. La corruzione è il filone d’indagine, grimaldello per effettuare le perquisizioni domiciliari.

C’è anche l’associazione per delinquere, ma non è contestata a tutti gli indagati di un’inchiesta partita da un rapporto che la Forestale ha inviato alla magistratura.

Nel caso di Marino Roselli, il personaggio più rappresentativo, le perquisizioni hanno riguardato l’abitazione, lo studio da architetto e la macchina. Gli investigatori gli hanno portato via due computer e alcuni manoscritti. L’ex presidente del consiglio regionale ha già chiesto di essere interrogato dal magistrato, convinto di poter chiarire in tempi brevi la propria posizione.

Il sostituto procuratore Gennaro Varone, titolare dell’inchiesta, ha ipotizzato a carico di Roselli una presunta associazione per delinquere fondata sulla «stabilità dei rapporti tra persone», sulla «sistematicità delle condotte» e sull’«esistenza di un consolidato gruppo di condizionamento delle attività amministrative e politiche».

Quanto alla corruzione, secondo la prima ipotesi investigativa (allo stato delle indagini preliminari è prematuro parlare di capo d’imputazione), Roselli avrebbe svolto attività di intermediazione tra alcuni imprenditori privati (D’Onofrio, Sborgia e Zampacorta) e il sindaco Franco Ranghelli, per agevolare la definizione di pratiche amministrative al Comune di Spoltore, secondo «corsie preferenziali».

Il politico, passato nelle file di Alleanza per l’Italia lanciata da Francesco Rutelli, prende le distanze: «Nulla per quello che, allo stato, ho potuto apprendere dalla lettura dell’unico atto notificatomi, mi viene contestato con riferimento ad accordi di programma, all’insediamento di Citymoda ovvero alla trasformazione della destinazione d’uso di terreni oggetto di compravendite. Quanto ai miei rapporti con i nominati imprenditori, tutti clienti del mio studio professionale, tengo a precisare che da Alessandro D’Onofrio ho ricevuto due incarichi professionali di progettazione, e le relative opere sono state assentite con provvedimenti del dirigente, secondo i tempi e le procedure consuete. Lo stesso imprenditore, per l’accordo di programma relativo alla gestione del cimitero, si è sempre avvalso dell’opera di un altro professionista».

«Marcello Sborgia mi ha conferito l’incarico per la progettazione di due fabbricati non meno di quattro anni or sono. Ho prestato la mia opera professionale di consulenza in favore di Luigi Zampacorta per il piano di recupero del sito già edificabile noto come “Le due Torri”. Subito dopo il mio iniziale intervento, l’attività è stata seguita da un diverso professionista e il relativo iter, durato ben dodici anni, si è concluso con il provvedimento del commissario ad acta, dal momento che il Comune di Spoltore non riteneva di emettere i provvedimenti autorizzativi. Altro che corsia preferenziale».

La procura ipotizza una modifica della destinazione d’uso dei terreni agricoli in riferimento al nuovo Piano regolatore. «In nessuna delle pratiche citate v’è stata modifica alle previsioni del Prg, modifica della destinazione d’uso del terreno ovvero rilascio di provvedimenti secondo tempi e modi che non fossero quelli consueti per l’Ente», replica Roselli che ribadisce la sua «assoluta e incondizionata fiducia nell’attività della magistratura, confidando nel fatto che la semplice verifica dei dati oggettivi esteriori potrà fugare il sospetto di favoritismi o di violazioni di legge perpetrate con il mio concorso».

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