ABRUZZO

Scuola, no ai tagli del piano di dimensionamento

Desiati (Cisl): la Regione lascia irrisolti i problemi reali. Del Biodno (Flc Cgil): provincia dell'Aquila penalizzata

Sindacati in protesta per il piano di dimensionamento della rete scolastica adottato con la prima delibera del 2024 dalla Giunta regionale. Per la Cisl Scuola il piano lascia irrisolti i problemi reali della gestione della scuola abruzzese per il prossimo anno scolastico.

"Nella migliore delle ipotesi", dice Davide Desiati segretario regionale Cisl Scuola, "nel prossimo anno scolastico saranno almeno 8 le autonomie scolastiche che non avendo un dirigente scolastico titolare andranno in reggenza, ma il numero potrebbe essere addirittura significativamente superiore. Ad aggravare la situazione, saranno diverse decine le scuole senza direttori amministrativi titolari che dovranno ricorrere ancora a incarichi annuali. Questi problemi richiedono un intervento deciso dei rappresentanti politici abruzzesi affinché venga definitivamente bloccato il processo di dimensionamento scolastico e venga immediatamente bandito il concorso per i Dsga (direttore dei servizi generali e amministrativi)". 

Per il sindacato il decreto Milleproroghe ha semplicemente permesso il rinvio di un anno di 4 degli 11 dimensionamenti scolastici che la Regione doveva attuare, condannando comunque queste autonomie scolastiche o altre in sostituzione alla reggenza del direttore scolastico. "La Regione Abruzzo ha fatto benissimo", aggiunge Desiati, "ad avvalersi del rinvio al prossimo anno, anche in considerazione di tutti i problemi e ritardi registrati nel processo di dimensionamento scolastico che la Cisl Scuola Abruzzo Molise ha più volte evidenziato. In tal senso non è mancata l’ennesima sorpresa dell’ultimo momento con lo scriteriato, per non dire privo di prudenza e lungimiranza, dimensionamento scolastico degli istituti comprensivi 1 e 7 di Pescara, maturata politicamente probabilmente tra la notte di Natale e quella di Capodanno, considerato che fino all’ultimo incontro del 21 dicembre del tavolo tecnico interistituzionale non è mai stato discusso". 

La Cisl Scuola Abruzzo Molise invita l’assessore Quaresimale e i presidenti provinciali "a riattivare immediatamente i lavori perché la scuola abruzzese non può e non deve subire un ulteriore processo di dimensionamento scolastico come quello vissuto nel 2023, stavolta condizionato magari dai lunghi tempi delle prossime elezioni regionali". 

La Flc Cgil L'Aquila pone l'accento invece sulla provincia dell'Aquila che giudica penalizzata dal piano regionale. Il sindacato sottolinea come il numero dei tagli effettuati sia passa dagli originali 11 agli attuali 7 grazie alla parziale retromarcia del governo che, nel decreto Milleproroghe, ha consentito alle Regioni di derogare fino al 2,5% rispetto al numero delle scuole da coinvolgere. "Quindi in Abruzzo si è passati", dice la segretaria Flc Cgil L'Aquila Miriam Anna Del Biondo, "da 11 a sette tagli di dirigenze, così distribuiti: tre nella provincia dell’Aquila, come già previsto; due nella provincia di Pescara e due nella provincia di Chieti. Salva la provincia di Teramo". 

"Sacrificare un istituto comprensivo storico e centrale come il Serafini Di Stefano di Sulmona", continua la segretaria provinciale, "per il quale il Comune aveva chiesto una deroga sulla base delle enormi ed irrisolte criticità dell’edilizia scolastica cittadina (da noi più volte denunciate), che negli ultimi anni avevano portato alla perdita di utenza, non risolve i problemi, anzi li aumenta. Ci ha stupito che il Comune di Sulmona non fosse presente a portare avanti la linea indicata nella richiesta di deroga al momento in cui questa è stata discussa. Ci stupisce ancora di più che nulla la politica abbia detto sull’accorpamento dell’IIS Torlonia Bellisario con l’IIS Croce, ad Avezzano che ha portato all’abbattimento di una Dirigenza. Si tratta, infatti, di due istituti superiori normodimensionati, con indirizzi differenziati e tutti di pari dignità. Ci stupisce che lo stesso Ufficio scolastico provinciale abbia potuto proporre l’accorpamento del liceo artistico Bellisario con l’istituto tecnico Galilei, tra l’altro compiendo un percorso a ritroso".

"Un discorso diverso", dice ancora il sindacato, "merita forse quanto accadrà alle scuole dell’Alto Sangro che perdono una dirigenza da anni in reggenza. Anche qui, una delle scuole coinvolte è uno degli unici due istituti alberghieri della nostra estesa provincia. Dovrebbe essere frequentato da molti ragazzi e ragazze provenienti da buona parte della provincia aquilana (Valle Peligna, Alto Sangro, Valle del Sagittario), visto che l’altro istituto alberghiero si trova nel capoluogo ed accoglie utenza proveniente dall’aquilano e dalla Marsica. Usiamo il condizionale perché questo potrebbe accadere in un mondo perfetto, dove fossero in rete i servizi pubblici, a partire dai trasporti. Anche qui, la politica non trova altra soluzione che tagliare e ridurre. Quindi, se, almeno due delle quattro province abruzzesi, possono ritenere che, la deroga del decreto Milleproroghe abbia in qualche modo migliorato il piano, questo non è possibile per la provincia dell’Aquila".