Stadio, la sfida dei tifosi a Brucchi

Parte il referendum per bloccare l’abbattimento dello storico comunale

TERAMO. La sfida dei tifosi biancorossi della curva est al sindaco Maurizio Brucchi è stata lanciata ieri pomeriggio dallo storico stadio di Teramo che il Comune abbatterà per realizzare palazzi, parcheggi interrati e un teatro. La sfida passa attraverso la nascita di un comitato cittadino che in due mesi raccoglierà 4500 firme necessarie per indire un referendum consultivo.

Brucchi ha già detto no al referendum, gli ultrà rispondono con un’assemblea pubblica che dà il via alla consultazione popolare. Chi ieri pomeriggio si aspettava la folla è rimasto deluso. Ma i tifosi sono determinati a riportare in consiglio comunale il tema del vecchio stadio. I ragazzi della curva est erano 150. Hanno aderito all’incontro Rifondazione comunista e l’associazione Teramo vivi città. Con una nota, il consigliere comunale del Pd, Manola Di Pasquale, ha definito una speculazione il project financing del teatro comunale di cui la città ha bisogno ma non attraverso un’operazione finanziaria e immobiliare «di 52 milioni di euro, dove il beneficio maggiore va all’imprenditore». Il progetto è in dirittura d’arrivo dopo che, 48 ore fa, la società Straferro, che l’ha proposto, ha pagato la fidejussione.

E prevede l’abbattimento dello stadio, la realizzazione del teatro da 800 posti e, come contropartita, la costruzione di palazzi per 20mila metri quadrati, tra il vecchio comunale e i reperti romani della chiesa della Madonna delle Grazie, oltre che di un parcheggio multipiano interratto con 3mila posti. Al grande appalto i tifosi hanno già detto no raccogliendo 3500 firme, protestando in consiglio comunale, incassando il no del sindaco ma dando uno scossone al torpore dell’opinione pubblica e della politica. «Questa città ha bisogno del teatro ma quello progettato è già vecchio», ha detto Sandro Santacroce (Rifondazione). E’ già vecchio perché la Riccitelli, che cura la stagione, ha 2500 abbonati che solo a turno riescono ad assistere alle rappresentazioni nel cinema comunale. Gli 800 posti del nuovo teatro, quindi, non basterebbero.

Allora c’è chi ieri ha proposto di realizzare il teatro in piazza Verdi, al posto del mercato coperto, o nell’ex manicomio. E sempre Santacroce ha ricordato che, pochi anni fa, Gianni Chiodi, ora presidente della Regione, dai banchi dell’opposizione comunale si batteva contro la costruzione di palazzi al posto dello stadio. L’avvocato Cristian Francia ha spiegato ai tifosi la strada da percorrere, cioè la creazione del comitato, l’acquisizione degli atti del progetto, la formulazione del quesito e la raccolta, in 60 giorni, di 4500 firme per indire il referendum e riportare l’argomento in consiglio comunale. Il sì dei tifosi è arrivato alla fine dell’assemblea: «Giù le mani dal comunale», hanno urlato dalla curva est.(l.c.)