Strada Parchi chiede il 9% di aumento

Via al drone antincendio: scorre nel Traforo su monorotaia anche con fuoco e fiamme e getta mille litri d’acqua al minuto

ASSERGI. L’ingegnere Cesare Ramadori è l’amministratore delegato di Strada dei Parchi, la concessionaria del Gruppo Toto per le autostrade A24 e A25, ed è troppo navigato per evitare di parlare di ciò che ormai ci si aspetta ad ogni inizio anno: gli aumenti dei pedaggi. L’occasione è la presentazione del primo robot antincendio e multiuso nel traforo del Gran Sasso, come è stato rimarcato, la galleria a doppia canna più lunga (10 km e rotti per tratta) d’Europa e la 12ª nel mondo. Grazie a questa scatola rossa, denominata con il nome più in voga di “drone”, e che scorre nella volta su una monorotaia, nel giro di due minuti si possono rovesciare qualcosa come mille litri al minuto di acqua e schiuma estinguente sul principio d’incendio che i sensori hanno nel frattempo rilevato all’interno della galleria. Evidenti i vantaggi per la sicurezza in virtù di un intervento paragonabile a quello di 32 vigili del fuoco.

Il drone iTunnel in funzione nella galleria del Gran Sasso
Il nuovo sistema per la sicurezza della galleria autostradale del Gran Sasso inaugurato questa mattina alla presenza del vice ministro Nencini e del presidente della Regione D'Alfonso

Ramadori, dopo aver assistito alla simulazione del drone, e dato il via all’operazione-sicurezza che da ieri mette sotto controllo 400 metri del Traforo, nella canna Teramo-L’Aquila e in prossimità anche dell’ingresso dei laboratori sotterranei dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), si sofferma sull’argomenta che “scotta”. E spiega che Strada dei Parchi anche per il 2015 ha presentato al ministero dei Trasporti la richiesta di aumento delle tariffe di circa il 9 per cento, più o meno come l’anno scorso (ricevendo poi il via libera per il 6,5%). Se così fosse, la Roma-Pescara costerà il prossimo anno 1,6 euro in più. «Questa è la nostra richiesta, adesso aspettiamo la risposta del ministero, ma è chiaro che se fosse quella dell’1,50%, come sembra orientato dare il ministro a tutte le concessionarie, per noi sarebbe una tragedia», spiega l’a.d. accennando una smorfia.

La “tragedia” è nei conti che Strada dei Parchi si è fatta e che ruotano attorno a due capisaldi: il calo del 20 per cento del traffico e gli investimenti effettuati sulla rete.

La presentazione del drone era l’occasione per Strada dei Parchi di vedere che cosa avrebbe detto il ministro Maurizio Lupi a proposito di un altro argomento d’attualità: la durata delle concessioni e gli investimenti ad esse legate. Ma Lupi non è arrivato, ha inviato un messaggio di auguri e di congratulazioni («siete un esempio dell’Italia»), inviando ad Assergi il suo vice Riccardo Nencini. E allora Ramadori anche su questo fronte è chiaro: «Abbiamo già avuto modo di esporre al ministero il nostro piano che parte dall’allungamento per altri 45 anni della nostra concessione che scade nel 2030. Così, fino al 2075, abbiamo previsto investimenti per 7 miliardi di euro con la possibilità di attingere a Fondi europei legati all’evento sismico avvenuto all’Aquila e usufruendo dei benefici della defiscalizzazione. In questo modo potremmo garantire un sistema di tariffe costante, salvo chiaramente inflazione».

Gli investimenti riguardano i lavori antisismici di viadotti e gallerie, secondo la norma che prevede anche la diminuzione dell’impatto acustico in prossimità dei centri abitati; la messa in sicurezza (128 milioni di euro) secondo la diretttiva europea che scade nel 2019. Ma Ramadori va oltre: «Il nostro piano finanziario, è giunto alla quarta bozza e se venisse accettato metteremmo in sicurezza l’intera rete per i prossimi 100-200 anni. Un esempio? I dislivelli di Pietrasecca sull’A25 e di Cocullo sull’A24 verrebbero abbassati, livellati e coperti da gallerie. Al riparo quindi da vento e nevicate: più sicuri di così...».

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