Tesserino e ticket per chi raccoglie funghi in Abruzzo

Ecco le nuove regole per la raccolta spontanea di funghi. Corsi per chi vuole praticare. Multe salate a chi va per i boschi senza permesso

PESCARA. L’Abruzzo si dota di nuove norme per la raccolta spontanea dei funghi. Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la legge a firma del consigliere dell’Idv Camillo Sulpizio, che modifica la legge 34 del 2006. «L’intervento», ha spiegato il relatore Claudio Ruffini «si è reso necessario dopo che quasi tutte le associazioni micologiche abruzzesi avevano manifestato disapprovazione e scontento per il dettato legislativo precedente. Erano stati evidenziati, soprattutto, problemi per il mancato rispetto del principio di uguaglianza tra i cittadini, nei confronti dei quali veniva applicato un diverso trattamento a seconda della residenza, ma anche i rischi e pericoli per la tutela della salute pubblica dopo che erano stati soppressi i corsi di micologia di base.

Limiti raccolta. La legge conferma i limiti della raccolta (vedi tabella) ma cancella la possibilità di raccogliere a scopo didattico funghi non inseriti nell’elenco. Per l’autorizzazione alla raccolta occorre il possesso di un tesserino regionale rilasciato dalla provincia competente, valido sull’intero territorio regionale.

Tesserino. Il tesserino è di tre tipi: tipo A, per la raccolta ordinaria, è quello destinato agli appassionati che potranno raccogliere massimo 3 chilogrammi di prodotto. Il tesserino tipo B è riservato alla raccolta agevolata, riservata ai coltivatori diretti, agli utenti dei beni di uso civico e ai soci delle coop agricole e forestali residenti nei Comuni dove viene esercitata la raccolta. In questo caso la raccolta massima sale a 4 chili. C’è infine il tesserino di tipo C riservato ai raccoglitori professionali, ovvero a chi fa raccolta per integrare il reddito. In questo caso la raccolta massima sale a 5 chili e si può fare solo nel territorio del comune di residenza.

Per ottenere il tesserino bisogna avere almeno 14 anni e un attestato di idoneità conseguito frequentando un corso di micologia di 24 ore. I corsi sono organizzati dalle Asl, dalle associazioni micologiche, dall’Istituto zooprofilattico, dall’Arta. I minori di 14 anni possono andare a funghi se accompagnati da adulti muniti di tesserino.

Contributo. I raccoglitori di funghi sono tenuti a versare un contributo annuale di 30 euro alle Province di competenza, la nuova legge esclude però tasse aggiuntive da parte di Comuni, Comunità montane, enti parco e altre amministrazioni.

Multe
. La nuova legge prevede una serie di sanzioni per chi le viola. Si parte da multe da 25 a 50 euro per chi non pulisce bene i corpi fruttiferi; multe da 100 a 200 euro per chi non versa il contributo annuale o raccoglie funghi oltre il limite consentito. La multa sale a 200 fino a 400 euro se non si ha il tesserino o si raccoglie in aree riservate. In casi di recidiva la multa può salire a 2mila euro.

«Sono grandemente soddisfatto», ha dichiarato il Consigliere IdV Camillo Sulpizio, estensore della prima bozza di legge discussa in commissione per molti mesi «perché l’attività di raccolta, che è molto delicata, deve essere esercitata con una adeguata preparazione, stante i rischi che si possono verificare sia sotto il profilo igienico sanitario che ambientale».

«L’aver reintrodotto per legge l’obbligo di un attestato di abilitazione alla raccolta e soprattutto l’aver fatto chiarezza con la nuova legge che elimina ogni tassa aggiuntiva da parte delle amministrazioni locali», ha infine precisato il Consigliere Sulpizio «pone la parola fine ad una pratica vessatoria di chiaro stampo medievale».

Promulgazione
. Il presidente della Giunta Gianni Chiodi ha promulgato quattro leggi regionali tra le quali la n.3/2010 che estende fino a 20 anni la durata delle concessioni demaniali per uso turistico-ricreativo. E la n.6/2010 con le modifiche alla Legge regionale in materia di ineleggibilità, incompatibilità e decadenza dalla carica di consigliere regionale per sindaci e assessori comunali dei comuni sopra i 2mila abitanti.

(cr.re.)