A Oricola si producono 230milioni di litri di bevande

ORICOLA / ALLARME PER LA FABBRICA

Troppe tasse, Coca-Cola vuole emigrare 

Le misure del governo su plastica e zucchero peserebbero per 180 milioni l’anno: in bilico 1.434 posti di lavoro in Abruzzo

ORICOLA. Le chiamano tasse green ma alla Coca-Cola le paragonano a manovre black, nere come la celebre bevanda ma senza la caratteristica effervescenza. La prima risposta alla paventata introduzione di tasse su plastica e zucchero da parte del governo italiano è stata quella di bloccare tutti gli investimenti programmati nello stabilimento Coca-Cola di Oricola, che come l’altro di Marcianise nel Casertano produce esclusivamente bevande gassate in Pet, ovvero bottiglie in plastica, per il mercato italiano.
Zucchero e plastica da tassare, per Coca-Cola, sono un combinato che spaventa. Che cosa accadrebbe per la fabbrica abruzzese? Si ritroverebbe a versare 180 milioni in più di tasse ogni anno (140 per lo zucchero e 40 per la plastica). Il prezzo del prodotto crescerebbe, si stima, tra il 15 e il 20%. I volumi di vendita subirebbero un contraccolpo del 10% (in un settore già in calo del 25% in dieci anni). E ci sarebbe una revisione della struttura di Oricola, con contraccolpi per l’indotto. Che significa rischiare di perdere 1.434 posti di lavoro. Preoccupazione in cifre espressa ieri da Giangiacomo Pierini, direttore Comunicazione di Coca-Cola Hbc Italia, e dal direttore dell’azienda di Oricola, Sebastiano Siracusa.

L'incontro nello stabilimento Coca-Cola con i rappresentanti di governo e Regione Abruzzo
Attorno a un tavolo sono stati riuniti i rappresentanti abruzzesi di Regione e governo, a cominciare dal presidente Marco Marsilio; c’erano l’assessore Mauro Febbo (Attività produttive), il deputato Camillo D’Alessandro (Italia Viva), la senatrice Gabriella Di Girolamo (Movimento 5 Stelle), il consigliere regionale Giorgio Fedele (M5S) e il sindaco di Oricola, Antonio Paraninfi.
La nuova tassazione è allo studio del governo. La plastic tax è un’imposta di consumo che, se confermata nel disegno di legge di bilancio, andrà a colpire il manufatto primario (ad esempio la bottiglia), quello secondario (la plastica o la pellicola che avvolge le bottiglie) nonché quello terziario (il pallet utilizzato prevalentemente dalle industrie per imballaggi di prodotti). Il prelievo attualmente ipotizzato è di 1 euro a chilo.
Per quanto riguarda la sugar tax, invece, il prelievo colpirà tutte le bevande zuccherate che avranno un limite alcolometrico inferiore all’1,2% (anche quelle con aggiunta di altri dolcificanti o aromatizzanti, utilizzate come bevande al consumo).
«Chiediamo al governo», è l’appello di Pierini, «di ascoltare l’industria per capire meglio quali sono gli effetti di una doppia tassazione che è devastante per noi. La plastica rappresenta il 70% dei nostri volumi in Abruzzo, in uno stabilimento eccellente che è cresciuto e ha ricevuto 42 milioni di investimenti proprio per essere ancora più amico del territorio in termini di sostenibilità ambientale».

La fabbrica è nata nel 1988 e si estende su una superficie di 131mila metri quadrati
«Se dovesse chiudere lo stabilimento di Oricola», le parole del presidente Marsilio, «avremmo in Abruzzo un aumento di disoccupazione che si aggirerebbe tra il 2 e il 3%. La Regione condivide questa preoccupazione e farà un appello al governo e al Parlamento perché facciano attenzione a introdurre nuove tasse che potrebbero solamente peggiorare la nostra competitività industriale».
Sia la senatrice Di Girolamo che il consigliere Fedele hanno posto una serie di quesiti, con l’impegno di approfondire la questione.
Il sindaco di Oricola si è mostrato terrorizzato: «Se chiude Coca-Cola è il deserto».
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