Un globo che esplode è l’omaggio dell’artista

PESCARA. Un globo alto tre metri, squarciato dall’esplosione, è il simbolo della tragedia. Il monumento che dal 5 luglio scorso campeggia nel museo del Bois du Cazier è stato realizzato da un artista italiano, il napoletano Antonio Nocera ed è stato donato dall’Italia (su iniziativa del patronato dell’Inca-Cgil) al Belgio in occasione del cinquantenario della disgrazia avvenuta nella miniera. L’artista ha voluto rappresentare il sogno degli emigranti con un volo di rondini che girano intorno al mondo in cerca di un habitat adeguato. L’opera è stata chiamata «Où la lampe passe, le mineur doit passer», «Dove passa la lampada deve passare il minatore».

Questo per ricordare quei cunicoli strettissimi dove venivano mandati a lavorare, in condizioni disumane, anche ragazzi di 14-15 anni. Sul globo sono state riportate anche delle piccole case che ricordano quelle che avevano ospitato i minatori espatriati per un accordo tra l’Italia e il Belgio: carbone in cambio di forza lavoro. Ma aldilà della fenditura c’è un’altra casetta, solitaria, forse quella lasciata nel paese natìo. A metà del grande globo un abbozzo di galleria, con le impalcature in legno, e in fondo una grande lampada, di quelle in ferro che venivano usate dai minatori. Le suggestive immagini delle varie fasi della creazione dell’opera sono state raccolte in un libro-catalogo, edito per l’occasione, che contiene una prefazione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Anche i presidenti del Senato e della Camera, l’abruzzese Franco Marini e Fausto Bertinotti, hanno scritto un loro ricordo della tragedia di Marcinelle per la stessa monografia.