Villa Pini, stop alla convenzione

La Regione blocca 15 milioni di euro a Villa Pini: stop all’accreditamento per la psico-riabilitazione. La decisione è stata presa dall’ex commissario alla sanità, Gino Redigolo prima di lasciare il suo incarico. Una iniziativa che segna una svolta per il futuro del gruppo sanitario teatino che si è sempre occupato di riabilitazione psichiatrica. Intanto i dipendenti sono al 260º giorno senza stipendio

PESCARA. Stop all’accreditamento per la psicoriabilitazione a Villa Pini. Una revoca che costa al gruppo dell’imprenditore Angelini 15 milioni 318 mila euro l’anno. La decisione è stata presa dall’ex Commissario alla sanità, Gino Redigolo prima di lasciare il suo incarico in Abruzzo come supervisore del piano di rientro anti-deficit delle Asl. Una iniziativa che segna una svolta per il futuro del Gruppo sanitario teatino che dai suoi esordi negli anni 60 si è sempre occupato di riabilitazione psichiatrica. La decisione di Redigolo è un atto dovuto che segue i due interventi fatti dalla Commissione d’inchiesta del Senato presieduta dal senatore Ignazio Marino che ha denunciato le carenze all’interno di due strutture del Gruppo Angelini, la ex Paolucci e le Villette. In seguito è scattato anche il blocco dell’autorizzazione firmata dal sindaco di Chieti, Francesco Ricci. La commissione nel luglio scorso aveva dato l’indicazione di trasferire i pazienti in sedi adatte e sollecitato la verifica di quali pazienti erano da porre in psicoriabilitazione e quali in residenze per anziani. Una verifica che spettava alla Asl di Chieti così come il trasferimento dei malati. A fine novembre la Commissione del senato è tornata di nuovo in Abruzzo per constatare che poco o nulla era stato fatto ed ha quindi intimato di nuovo il trasferimento dei pazienti, chiedendo anche alla Regione di affrontare il problema della vertenza dei 1600 lavoratori di Villa Pini senza stipendio da otto mesi. I due blitz hanno messo in luce le carenze dei controlli delle Asl nella valutazione dei pazienti. Per la Commissione, infatti, buona parte dei pazienti era da ricoverare in residenze assistite e con rette economiche notevolmente inferiori.

«L’ex commissario Redigolo ha fatto un atto dovuto», fa presente Davide Farina responsabile Cisl per la sanità privata, «dopo le ispezioni della Commissione del senato e le ordinanze del sindaco Di Chieti era necessario spostare i pazienti dalle due strutture di Villa Pini. Con i pazienti ci saranno anche gli operatori sanitari che andranno ricollocati».

La Cgil nel frattempo sta lavorando al commissariamento del gruppo Villa Pini e allo stato di crisi del gruppo. Questa ultima ipotesi permetterebbe ai lavoratori di avere la cassa integrazione. In più la Cgil chiederà al procuratore della Repubblica di Pescara, Nicola Trifuoggi una audizione, «per sapere se ritenga o meno», spiega Angela Scottu della direzione regionale della Cgil, «se esistano i presupposti per applicare la legge 231 del 2001, sulle responsabilità amministrative di una impresa, in altri versi se non sia necessaria la nomina al Gruppo Villa Pini di un commissario giudiziale». Infine della vertenza dei lavoratori si occuperà anche la trasmissione televisiva «Annozero» condotta da Michele Santoro.