Ecco i redditi dei politici: Sottanelli oltre 210mila euro, supera anche Giorgia Meloni

Il deputato di Azione è il più ricco tra gli abruzzesi: «Ma io lavoro 20 ore al giorno». Il premier, eletto all’Aquila, scende da 459mila euro del 2023 a quota 180mila
PESCARA. È Giulio Cesare Sottanelli, deputato di Azione, il politico che guadagna di più in Abruzzo: il reddito complessivo di Sottanelli è di 212.404 euro. «Ma io non faccio soltanto il politico», spiega il parlamentare di Roseto, «continuo ad occuparmi della mia attività di assicurazione con due agenzie, una a Teramo e l’altra a Roseto, e dieci punti vendita in provincia in cui lavorano 28 persone, tutte giustamente pagate. Sono un cittadino onesto, pago le tasse e il mio reddito è certificato: vorrei vedere», dice Sottanelli, «quanti possono dire la stessa cosa. La mia famiglia conduce una vita modesta, sicuramente più modesta di tanti altri che dichiarano il minimo». Al secondo posto c’è Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia: il premier eletto nel collegio L’Aquila-Teramo ha un reddito di 180.031 euro. Terza piazza per Nazario Pagano, deputato pescarese di Forza Italia e presidente della commissione Affari costituzionali, con 178.552 euro. Sono questi i dati dell’anagrafe patrimoniale del Parlamento.
Se Sottanelli è il più ricco, è vero anche che, in termini assoluti, è quello che versa più tasse di tutti: «Pago 78mila euro di Irpef, più l’Inps e tutto il resto», dice. In Italia c’è chi si arrabbia a pagare le tasse e chi si vanta di essere un evasore: «È giusto che chi guadagna di più, in proporzione, paghi più tasse per partecipare ai servizi per la collettività», spiega il deputato, «bisognerebbe combattere davvero l’evasione e, magari, pagheremmo tutti un po’ meno ma versare le tasse allo Stato ci pone davanti a un problema culturale e anche strutturale: tanti non vogliono pagare le imposte e scoprirli non è sempre facile». Ma il governo Meloni ha voglia di dare la caccia agli evasori? «Mah, potrebbe fare di più», risponde Sottanelli.
Sono pochi i politici a stare sopra ai 200mila euro. «Mi attiro le gelosie di tanti ma io lavoro 20 ore al giorno, tra politica e assicurazione: sono sempre presente, anche il sabato e la domenica per ricevere e ascoltare le persone e, ogni notte, controllo i documenti delle mie agenzie per tenermi informato su quello che è accaduto durante il giorno. Conciliare politica e lavoro è difficile ma è possibile: ci vuole impegno». In politica dal 1993, dalla prima elezione in consiglio comunale a Roseto, a Sottanelli non spaventa il peso delle responsabilità: «Delego ma controllo tutto, ho qualche dipendente in più proprio per supportarmi al meglio». E Sottanelli non è soltanto deputato e assicuratore: «Sono anche segretario regionale di Azione e tesoriere nazionale e contribuisco, con delle donazioni, al partito: oltre 12mila euro l’anno. Faccio anche donazioni sociali». Il leader di Azione, Carlo Calenda, ha un reddito di 122.285 euro: «Ma lui», spiega Sottanelli, «fa solo il politico».
Dal 2021, l’anno prima delle elezioni politiche con la vittoria del centrodestra, a oggi, il reddito di Sottanelli è cresciuto di circa 50mila euro: nel 2021 era stato di 160.344 euro. Quello di Giorgia Meloni sembra un’altalena: da 160.706 euro prima di diventare presidente del Consiglio dei ministri (2021) è salito fino a 459.460 nel 2023 e, ora, è sceso in picchiata a quota 180mila. Nell’ultimo anno, sulla dichiarazione dei redditi del premier, qualcosa è cambiato: «Vorrei sapere», dice Sottanelli, «come ha fatto la Meloni a guadagnare più di 450mila euro nel 2023. Glielo vorrei proprio chiedere». Tra il 2024 e il 2025, il reddito di Meloni si è dimezzato. Per il presidente, l’istantanea del fisco rileva l’«acquisto definitivo nuova abitazione come prima casa»: si tratta della villa comprata al Torrino, a Roma, oggetto di un’interrogazione parlamentare di Maria Elena Boschi e Francesco Bonifazi (Italia Viva) presentata a inizio anno che chiedeva di fare chiarezza sui lavori di ristrutturazione, dai permessi urbanistici alla trasparenza di pagamenti e forniture.
E sulla dichiarazione dei redditi ci sono anche 4.579 euro di detrazioni per interventi di recupero del patrimonio edilizio, forse legati alle ristrutturazioni per la nuova casa. Sul fronte tasse, quelle lorde a carico di Meloni ammontano a 69.340 euro, quelle nette scendono a 63.060 euro grazie alle detrazioni (per un totale di 6.274 euro) e, tra queste, ci sono anche i 415 euro che il premier versa ogni mese a Fratelli d’Italia (detratti a titolo di erogazioni liberali). All’anagrafe patrimoniale del Parlamento, il reddito di Pagano, coordinatore regionale di Forza Italia, è fermo al 2024 e manca ancora l’ultimo aggiornamento: da 140.724 euro di quattro anni fa, è salito a 178mila. Di tasse, Pagano ne ha pagate 65.283 euro lorde, diventate poi 61.978 al netto delle detrazioni.
Uno che con l’ingresso in Parlamento ha raddoppiato il suo reddito è Fabio Roscani di FdI, romano doc ma eletto in Abruzzo: dopo una carriera da leader di Azione universitaria, Roscani è passato da un reddito di 46.795 euro del 2021 a quasi 100mila con l’incarico di parlamentare di maggioranza. Roscani è il 7° nella classifica dei politici più ricchi d’Abruzzo: ha pagato tasse, al lordo, per 35.041 euro e ha usufruito di 11.680 di detrazioni. Nello stesso Abruzzo di Roscani, è stata eletta anche un’altra “straniera”, sempre di FdI: l’ascolana Rachele Silvestri navigava e naviga ancora sui 100mila euro ed è la nona in Abruzzo.
Al quarto posto c’è Guerino Testa (FdI) con 125mila euro, poi Alberto Bagnai della Lega con 119mila, Luciano D’Alfonso del Pd con 117mila (anche lui fermo al 2024) e, a seguire, Roscani, Daniela Torto del M5S con 98.786 e Silvestri. Nell’altro ramo del Parlamento, l’abruzzese con il reddito più alto è la marsicana Gabriella Di Girolamo del M5S con 103.665 euro (nel 2021 era a 99.968). A seguire, Michele Fina del Pd (100.536), Etel Sigismondi di FdI (99.854) e Guido Liris (99.430).
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