L’ultimo saluto all’ex tecnico biancazzurro Giorgio Rumignani

Oggi a Lignano Sabbiadoro, in forma privata, è previsto il funerale dell’allenatore nato 86 anni fa. Tanti tifosi, ex calciatori e addetti ai lavori lo hanno ricordato sui social
PESCARA. Ricordi, aneddoti e curiosità. La scomparsa di Giorgio Rumignani - poco più di due mesi dopo di quella di Giovanni Galeone - ha scatenato l’amarcord del calcio degli anni Settanta-Ottanta-Novanta.
Una caccia al ricordo agevolata dal fatto che il tecnico scomparso nella notte tra sabato e domenica a Lignano Sabbiadoro ha lavorato in tante piazza del calcio professionistico italiano. Il mago della C e della B, è stato definito. Oggi, in forma privata, è previsto il funerale dell’allenatore nato 86 anni fa a Gemona del Friuli e tra domenica e ieri è stato ricordato da tifosi, ex calciatori e addetti ai lavori, specialmente sui social. Anche abruzzesi. Specialista delle promozioni (ben cinque) conquistate in serie C, ma anche in salvezze impossibili.
Due in particolare sono ricordate ancora oggi: quella con il Barletta in B, da lui stesso definita proibitiva, in una stagione tormentata nella quale fu mandato via e poi richiamato. Poi quella con Pescara, nel 1994, con una squadra che sembrava destinata alla retrocessione e che ha condotto alla permanenza in B. Raffaele Palladino e Morgan De Sanctis tra i giocatori lanciati da Rumignani. Una carriera lunghissima nel corso della quale ha allenato in una trentina di piazze: «Arrivavo spesso a stagione iniziata, salvavo la squadra dalla retrocessione ma mi rendevo conto che non c'erano le condizioni per un nuovo campionato e preferivo cambiare», spiegò in una intervista. In Abruzzo ha fatto la storia a Teramo con la promozione in C1 a Teramo nella stagione 1985-86. Il Teramo di Cerri e di Cappellacci. Un campionato ancora oggi nella memoria della tifoseria. Poi a Francavilla, un’altra promozione in C1 con i vari Ciappi e Profumo. E poi la salvezza in B nel 1994 a Pescara con Gaudenzi e Carnevale. Un calcio - definito troppo difensivista - non proprio in linea con quelle che sono le caratteristiche e i desiderata del popolo biancazzurro, ma efficace quanto basta per centrare l’impresa. Dopo Pescara è andato a Ravenna dove ha ottenuto la promozione in serie B nella stagione 1995-96, nella quale era subentrato in corsa ad Adriano Buffoni.
Rumignani aveva una squadra che dava spettacolo, all’epoca, ma non disdegnava mai i successi di misura e magari sofferti, che poi in sala stampa e a voce bassa definiva «una ladrata».

