Farnesina: "Nessuna notizia di altri 5 italiani in Nepal oltre a Di Marcello e Kircheler"

Marco Di Marcello

5 Novembre 2025

Questi ultimi due, ricorda il ministero degli affari esteri, sono considerati dispersi. Ecco tutti gli ultimi aggiornamenti 

ROMA. Si teme per altri cinque connazionali in Nepal oltre ai due considerati dispersi. "Non si hanno notizie di 7 italiani, tra cui Marco Di Marcello e Markus Kirchler (nella zona di Yalung Ri, considerati dispersi)", si legge in una nota della Farnesina in cui si ricorda che le autorità locali hanno per ora confermato la morte di tre alpinisti italiani: Alessandro Caputo, Stefano Farronato e Paolo Cocco, quest’ultimo ex vice sindaco di Fara San Martino. Il Console Generale d'Italia a Calcutta, competente per il Nepal, Riccardo Dalla Costa, è giunto a Kathmandu, dove proseguono le ricerche, per un coordinamento con le autorità nepalesi e i gruppi di ricerca, in raccordo con la Farnesina.

Come ricostruisce Gianluca Lettieri sull’edizione del Centro in edicola oggi, una valanga sul monte Yalung Ri, in Nepal, ha travolto la spedizione di Paolo Cocco e Marco Di Marcello. Per il primo, 41 anni, fotografo ed ex vicesindaco di Fara San Martino, nel Chietino, non c’è stato nulla da fare: le autorità locali ne hanno confermato il decesso. Sul secondo, 37 anni, guida alpina di Castellalto, nel Teramano, si è aperto invece un giallo straziante che tiene l’Abruzzo con il fiato sospeso. Mentre la polizia di Kathmandu lo inserisce nella lista ufficiale delle vittime, la famiglia, disperata, si aggrappa a un segnale Gps ancora attivo, che pulsa e si muove.

Con Cocco, in quella che si è trasformata in una strage di alpinisti in due distinti incidenti himalayani, hanno perso la vita altri tre italiani: l’altoatesino Markus Kirchler, 30 anni, morto nella stessa valanga, e Stefano Farronato, 50 anni di Bassano del Grappa, e Alessandro Caputo, milanese 28enne, trovati senza vita nelle stesse ore in un’altra regione, sul Panbari Himal. È sulla sorte di Di Marcello che si è consumato un dramma informativo.

Dopo che diverse testate online avevano riportato il ritrovamento del corpo, il presidente Marco Marsilio ha dovuto diffondere una seconda, urgente precisazione, chiarendo l’equivoco e scusandosi con i familiari. Ha spiegato di aver appreso dal sindaco di Castellalto che «i familiari hanno notizia del fatto che il rilevatore in suo possesso mostra segni di movimento, che lasciano sperare in un esito positivo. Speranza che vogliamo fare nostra, nell’augurio che possa concretizzarsi».

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