Il risparmio postale: 150 anni di vita per far crescere l’Italia

1 Novembre 2025

Il presidente Mattarella: «Una pacifica armata del risparmio, la Repubblica vi è riconoscente». Scannapieco (Cdp): «Ogni libretto sottoscritto da una persona è una storia di sforzi e speranza»

ROMA. I primi “pacchi postali” siamo noi giornalisti in questa giornata dedicata al risparmio. Maneggiati con cura, coccolati e accompagnati dentro una Nuvola, quella di Fuksas, dove nell’attesa dell’arrivo del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sembra quasi di volteggiare nell’aria. Le onde bianche della cupola dominano la scena e noi, accarezzati dall’atmosfera delle grandi occasioni, ci accingiamo a vivere questo 150esimo anniversario del risparmio postale. L’organizzazione è impeccabile.

La storia del Risparmio Postale inizia, ufficialmente, nel 1875 e ha due protagonisti: Cassa Depositi e Prestiti e Poste Italia. Le due aziende introducono così «un anniversario che affonda le sue radici nella storia economica e sociale del Paese». In attesa del Capo dello Stato, in sala anche circa cinquecento sindaci, di cui 11 abruzzesi, con la fascia tricolore, a sottolineare il ruolo da “sistema Paese”. Fin dal mattino presto i primi cittadini, tra un selfie e mille sorrisi, gravitano trepidanti nel foyer della Nuvola. C’è chi combatte con la fascia tricolore, chi scruta l’orizzonte alla ricerca di volti amici. Ma il centro della scena è innegabilmente dei numeri, dei risparmiatori, di buoni e libretti postali.

Lo stock del risparmio postale a fine 2024 ha superato i 324 miliardi di euro, 94 in libretti e oltre 230 in buoni fruttiferi. I clienti hanno sfiorato i ventisette milioni. In un Paese che conta circa 59 milioni di abitanti. L’Abruzzo è la quinta regione per quantità di investimenti nel risparmio postale in rapporto al numero di abitanti. Tra le 132 filiali di Poste distribuite su tutto il territorio nazionale la più ricca per i depositi sui libretti è Bari con oltre 3 miliardi di euro.

In questa classifica del risparmio postale, tra le primi quindici posizioni compaiono solo tre città del Nord (le venete Treviso, Padova, Venezia), tutte le altre si trovano nel Centro Sud, uno schema geografico che si ripete anche nella classifica della distribuzione dei buoni fruttiferi, in cui al primo posto troviamo sempre una città del Sud, Avellino, seguita da altre filiali del Mezzogiorno e solo tre del Nord (Treviso, Vicenza e Torino 2 Nord). Risparmio che si intreccia con la vita delle famiglie italiane. Vite come quella – tra le storie dei "clienti fedeli" raccolte per presentare l'anniversario – di Elena Listorti, 100 anni il prossimo 6 novembre, ex direttore d'ufficio postale, che ricorda quando i buoni fruttiferi postali erano cartacei, per anni «custoditi gelosamente in scatole antimuffa», e li possiede ancora oggi che sono dematerializzati: «Ora uso quelli digitali».

Un effluvio di note musicali della banda della Guardia di finanza dà il via, unisce tutti nel Canto degli italiani e accoglie da superstar il presidente Mattarella. Una standing ovation dei sindaci prima dell’arrivo in scena della conduttrice Federica De Sanctis, responsabile Media relations Poste Italiane. «Con l'incoraggiamento e la tutela d’ogni forma di risparmio Cdp e Poste italiane si configurano come agenti della Costituzione», dichiara il presidente Sergio Mattarella, «Tuttora ben 27 milioni di nostri concittadini sottoscrivono buoni fruttiferi o libretti postali. Potremmo davvero chiamarla una pacifica armata del risparmio che mobilita risorse per il bene comune. Il partenariato tra Cdp e Poste italiane ha dinanzi a sé la continuazione d’un percorso che contribuisce all'ammodernamento e alla connessione internazionale dell'Italia. La Repubblica vi è riconoscente per l'impegno che dispiegate».

Nutrito il parterre di politici e manager. Per il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, «oggi l'Ue e l'Italia scontano un gap di dotazioni infrastrutturali che ci rendono più vulnerabili e dipendenti da Paesi terzi, le sfide che siamo chiamati ad affrontare, in termini di autonomia infrastrutturale, difesa, di posizionamento competitivo, richiedono investimenti di vasta portata e di lungo termine. Ecco quindi che oggi come in passato il risparmio privato deve confermarsi come un fattore chiave per lo sviluppo economico. Da questa prospettiva il risparmio postale e Cdp devono continuare a giocare un ruolo di primo piano». «Si risparmia perché si crede nel futuro del Paese», sottolinea l'ad di Cdp, Dario Scannapieco, che dice: «Ogni libretto, ogni buono postale sottoscritto da una persona è per noi una storia di sforzi fatti per risparmiare e di speranza. Il dovere morale di gestire bene queste risorse ci ha permesso di sostenere con discrezione e dedizione progetti validi a sostegno della crescita del Paese».

«È stato il potente motore che in 150 anni ha dato all'Italia la forza e la velocità per trasformarsi da Paese essenzialmente agricolo a potenza industriale», gli fa eco l'ad di Poste, Matteo Del Fante che sottolinea l'indissolubile legame con Cdp, «un binomio che si è rivelato sinonimo di sviluppo», ed evidenzia la diffusione di libretti e buoni con la capillarità della rete di uffici postali: «Dimostra che effettivamente è avvenuta una democratizzazione del risparmio».

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