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10 dicembre

Oggi, ma nel 1981, a Catania, nel primo gruppo Maristaeli della Marina militare italiana, arrivava la versione ASW dell'elicottero Agusta Bell AB-212 (nella foto, in fase di rifornimento del carburante). Dal 15 dicembre successivo sarà al servizio del secondo gruppo elicotteri, istituito proprio a Catania, il 15 aprile 1964.

Prodotto dalla italiana Agusta, su licenza della statunitense Bell, era la versione antisommergibile dell'AB 212. Il progetto rispondeva alla necessità di avere in dotazione un elicottero medio, imbarcabile su tutte le fregate e le navi cacciatorpediniere, in sostituzione degli AB 204 AS, il cui primo pezzo era stato consegnato alla Marina il 27 luglio '64. Il nuovo arrivato verrà impiegato in ogni sorta di missione e con ogni ruolo possibile: dalla caccia antisommergibile all’assalto anfibio, dall’attacco antinave alle operazione di protezione civile.

Dopo la fase di prova di questo primo esemplare, la Marina tricolore ne acquisirà altri 67, in funzione, fino alla sostituzione con l'SH90A, come mezzi assegnati al quarto gruppo elicotteri Maristaeli di Grottaglie e al quinto gruppo elicotteri Maristaeli di Luni.

La fase di sperimentazione del prototipo AB 212 ASW risaliva, per la Marina militare, al 1976. Maristaeli Catania-Fontanarossa, attiva dal 13 febbraio 1963, era una delle tre basi operative dell'aviazione navale della Marina, insieme alle già menzionate basi di Luni, in quel di La Spezia, e di Grottaglie, in provincia di Taranto. L'AB 212 ASW era un mezzo motorizzato con due turbine Ptratt & Whitney Canada PT6T, con 1342 kilowatt di potenza. Era configurato per ospitare 16 persone, con un pilota, un co-pilota e 14 passeggeri tra i quali andavano annoverati gli addetti al radar, il medico per le operazioni di soccorso e i vari tecnici a seconda del tipo di utilizzo. Era lungo 17,43 metri, largo 14,64 metri ed alto 3,83 metri. Era specificamente dedicato alla attività di mare, con una struttura irrobustita con protezione contro la salsedine per l'impiego prolungato a stretto contatto col mare. La cellula base era stata potenziata per sopportare pesi maggiori, in fase di carico e anche per poter agganciare una benna antincendio, ed era stata resa idonea per l'installazione di sensori e di un tipo di armamento pensato per l'attività antisommergibile e quella antinavale.

Grazie all'aggiunta di tre serbatoi in cabina, l'autonomia massima di base era stata aumentata, dalle 2 ore e 30 minuti dell'AB 212, alle 3 ore e 30. Ma era anche stata prevista la possibilità di aggiungere serbatoi ausiliari esterni, che portavano l'autonomia a mezz'ora di volo in più. Era dotato di galleggianti d'emergenza, che consentivano la galleggiabilità nel caso di ammaraggio di fortuna. Per operazioni di volo su unità navali, l'AB 212 ASW disponeva di un sistema che, attraverso il fissaggio in 12 punti, rendesse possibile l'ancoraggio di sicurezza al ponte di volo della nave attraverso cavi o catene. Il già menzionato SH90A, invece, era un mezzo tecnologicamente più avanzato, sviluppato, dal 1995 - ma che entrerà realmente in funzione solo nel 2006 e verrà consegnato alla Marina militare italiana nel 2019 - dal consorzio internazionale NH Industries, costituito dalla italiana Leonardo, ex Finmeccanica, dalla franco-tedesca Eurocopter e dall'olandese Stork Fokker Aerospace.