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12 giugno

Oggi, ma nel 2002, a Teggiano, in provincia di Salerno, nella frazione Prato Perillo, l'appuntato dei carabinieri Vincenzo Cosmo Buono, detto Enzo, originario di Castel San Lorenzo, sempre in quel di Salerno, di 36 anni, in servizio nel nucleo di vigilanza dell'Arma nello storico palazzo della Banca d'Italia di Salerno (nella foto, particolare), sopraffatto dalla gelosia uccideva la moglie, l'amante di lei e si suicidava.

La donna si chiamava Sabrina Furciniti, era romana, di 29 anni e aveva conosciuto il marito nella Capitale quando era ancora minorenne. L'altra vittima era Vincenzo Durante, salernitano di Sala Consilina, di 22 anni, ufficialmente autotrasportatore, ma in realtà elemento ben noto alle forze dell'ordine della zona per i precedenti penali come spacciatore di droga, ladro e ricettatore. Buono e la Furciniti, che erano sposati da dieci anni ed erano residenti a San Pietro al Tanagro, sempre in provincia di Salerno, avevano due figli, Manuela ed Alessandro, di 11 e di 9 anni, che erano studenti nell'istituto comprensivo ecclesiastico "Antonio Sacco" di Sant'Arsenio, sempre in quel di Salerno, erano presenti nel momento della sparatoria. Lei era incinta del terzo figlio e il carabiniere era a conoscenza della relazione extraconiugale avviata dalla moglie con Durante, ma la situazione era particolarmente delicata. Buono e la moglie, infatti, dopo un periodo di litigi ed incomprensioni avevano iniziato a valutare l'ipotesi della separazione quando era saltata fuori la conferma della nuova gravidanza che aveva anche scatenato nel militare dubbi, proprio data la presenza di Durante nella vita di Sabrina. A ciò si erano aggiunti i pettegolezzi, verosimilmente tipici di quel circondario ristretto della Campania, che dipingevano il quadro con il rappresentante delle forze dell'ordine definito come persona tranquilla, dedita soprattutto al lavoro e alla famiglia, lei ritenuta esuberante e vistosa che si concedeva al giovane ladro senza scrupoli.

La pioggia di piombo, in tutto 13 colpi dei 15 contenuti nel caricatore della Beretta Parabellum calibro 9 d'ordinanza, avveniva, alle 23, nel cortile dell'abitazione di un'amica della donna dove lei era andata a riprendere i figli lasciati per qualche ora in affidamento. Buono, che non era in servizio e non indossava la divisa della Benemerita, perdeva la lucidità dopo aver visto arrivare anche Durante che era stato chiamato al cellulare dalla donna. Così, dopo aver colpito la moglie alla testa, Durante alla schiena, utilizzava il penultimo proiettile per sopprimersi puntando l'arma alla tempia destra senza rendersi conto che i figli stessero assistendo al macabro spettacolo. Verrà trasferito nell'ospedale di Polla, sempre nella provincia di Salerno, dove morirà dopo due ore di agonia.