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15 AGOSTO

Oggi, ma nel 1483, a Roma, nel giorno riservato dalla Chiesa cattolica alla celebrazione del dogma della salita in Paradiso, in anima e corpo, della Vergine madre di Gesù Cristo al termine della sua vita terrena, Papa Sisto IV consacrava, proprio alla Madonna, la cappella detta “di Maria assunta in cielo”, la principale del palazzo apostolico della Città del Vaticano, ovvero la cappella Sistina. Contestualmente vi avveniva la celebrazione della prima messa, officiata da parte del Santo padre, Francesco Della Rovere, di Pecorile di Celle Ligure, in provincia di Savona, classe 1414, elevato sul soglio di San Pietro il 9 agosto 1471. La costruzione sarà nota come la principale in assoluto, delle tre cappelle volute da Sisto IV esistenti nel Belpaese, quale luogo destinato ad ospitare il conclave per l’elezione del pontefice, e come edificio di culto tra i meglio decorati al mondo, con anche gli affreschi di Michelangelo Buonarroti, i dipinti del Perugino ovvero Pietro di Cristoforo Vannucci, gli arazzi di Raffaello Sanzio.

Realizzata, su disegno dell’architetto Baccio Pontelli, nel piano di recupero della romanità attraverso i monumenti cristiani dopo il periodo della cattività avignonese, rientrante nel più ampio schema di ricostruzione monumentale della Città eterna, la realizzazione della cappella Sistina era stata avviata nel 1477. Tra le opere di Michelangelo all’interno vi sarà, a partire dal 10 maggio 1506, su richiesta di Papa Giulio II -Giuliano Della Rovere, eletto l’1 novembre 1503, che verrà ricordato come il fondatore dei Musei Vaticani- la volta (nella foto, particolare), di 680 metri quadrati totali, affrescata. Questa verrà ultimata dal maestro di Caprese, lavorando da solo, arrampicato sull’impalcatura di sua ideazione a 20 metri da terra, in 4 anni, il 31 ottobre 1512. L’opera verrà considerata tra i capolavori globali più importanti dell’arte occidentale non solo a tema religioso, nonostante Michelangelo non sentisse la pittura come la forma espressiva a lui più congeniale, preferendo abitualmente dedicarsi alla scultura.