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17 settembre

Oggi, ma nel 1911, a Bologna, prendeva il via il primo circuito aereo italiano, manifestazione sportiva di volo articolata sul tracciato Bologna-Venezia-Rimini-Bologna. Era prevista anche la partecipazione fuori concorso di 5 ufficiali piloti militari, incluso il capitano Riccardo Moizo, ritenuto un vero asso dell’aria. Poi erano stati iscritti, ma sempre fuori gara, anche 2 pionieri del cielo appartenenti alla sezione idrovolanti della regia Marina militare: i sottotenenti di vascello Roberto di Castelvero e Ugo de Rossi del Lion Nero.

La manifestazione iniziava con una settimana di ritardo rispetto al calendario organizzativo, a causa del maltempo, si sarebbe, infatti, dovuta svolgere dall’8 al 10 settembre precedenti. Si concluderà il 20 settembre successivo. L’iniziativa era stata lanciata dai quotidiani Le Petit Journal, di Parigi, e Il Resto del Carlino, di Bologna. Il tragitto da compiere nel cielo era complessivamente di 640 chilometri. Alla prova prendevano parte 6 aviatori italiani e 4 francesi, tutti non militari. Gli hangar dei velivoli si trovavano all'ippodromo Zappoli, in zona porta San Felice. L'aereo del tenente Giulio Gavotti, di Genova, del 1882, durante l'allenamento effettuato il 14 settembre, aveva sorvolato, ufficialmente per la prima volta, il centro cittadino di Bologna. A concludere per primo il raid (nella foto, particolare del fronte della cartolina commemorativa di grande formato, emessa a Bologna, dal Resto del Carlino, il 17 settembre 1961, per il 50° anniversario dell’evento) sarà il monoplano Blériot del capitano Carlo Maria Piazza, originario di Busto Arsizio, in quel di Varese, del 1871, che in quanto fuori gara non percepirà il premio in denaro messo in palio dagli organizzatori, mentre la competizione sarà vinta dal francese André Frey, di Tours, del 1886, che chiuderà la prova con 14 ore di distacco rispetto a Piazza. Durante la manifestazione, il 19 settembre, verrà effettuato anche l’esperimento di posta aerea. Sarà messo in atto dal veneziano Achille Dal Mistro, classe 1892, che atterrerà a Venezia con un sacco pieno di corrispondenza, con ogni lettera e pacco trasportato dotato di un timbro postale speciale, che verrà poi recapitata.

Ma un incidente impedirà il volo di ritorno del portalettere alato. In realtà quello che era stato chiamato “primo” raid aereo tricolore era, stando agli annali, il secondo svoltosi sul cielo del Belpaese. Perché dal 28 maggio al 15 giugno si era tenuto il tour aereo Parigi-Roma-Torino, sempre organizzato da Le Petit Journal. Era stato promosso poiché l’esposizione internazionale di quel 1911 era stata assegnata al capoluogo piemontese, per celebrare il 50° anniversario dell’Unità nazionale.

In quella occasione il comitato dell’expo torinese, in collaborazione con quello dei festeggiamenti unitari di Roma, col Touring club italiano, con la Società romana dei Parioli e con il quotidiano parigino avevano posto in palio il ricco montepremi da mezzo milione di lire. Tra i 26 aviatori iscritti l’unico italiano era stato il tenente pilota del regio esercito Romolo Manissero, originario di Pocapaglia, in quel di Cuneo, del 1881, che sarà poi il vincitore del raid aereo Torino-Milano-Torino, del 29-31 ottobre sempre di quell’anno.