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18 luglio

Oggi, ma nel 1976, a Subbiano, in provincia di Arezzo, in località Fonte del Baregno, sull'Alpe di Catenaia, a 1180 metri sul livello del mare, rispetto ai 1414 complessivi della cima, durante la celebrazione della liberazione di Arezzo dal nazifascismo, avvenuta il 16 luglio 1944, 9 persone venivano uccise da un fulmine.

Erano le 18. Si erano messe al riparo dal temporale sotto degli alberi accanto all'area pic-nic e aspettavano che smettesse di piovere per poter scendere a valle, a Subbiano, da dove erano partiti per l'escursione alle 8,30. La cerimonia, che si svolgeva due giorni dopo la data fatidica del 16 luglio, poiché il 18 era domenica e quindi consentiva anche ai lavoratori di partecipare al raduno degli ex partigiani, era stata promossa dal locale comitato antifascista. Quella vetta serviva anche come divisorio, poiché vi passava la Linea Gotica, ed era area strategica del Subappennino toscano poiché si vedevano i versanti del Casentino e della Valtiberina e perché permetteva di controllare dall'alto sia Arezzo che Sansepolcro.

La più giovane delle vittime, Patrizio Cincinelli, di 10 anni, moriva durante il trasporto in ospedale ad Arezzo, che avveniva a bordo di una Fiat Campagnola dei carabinieri, accorsi dalla stazione di Subbiano poiché, a causa delle condizioni meteo avverse, l'ambulanza non era riuscita a salire fin sul punto della sciagura e quindi si erano verificati ritardi nei soccorsi, come riportato sulla prima pagina del quotidiano comunista "L'Unità", nell'edizione del giorno successivo, 19 luglio 1976. Il sindaco Pci di Arezzo, Aldo Ducci si era precipitato sul posto per partecipare alle operazioni di salvataggio, ma all'arrivo la furia della natura aveva già ucciso.

I defunti (nella foto, particolare del cippo commemorativo con le foto degli scomparsi) erano: Sandro Necci, di 43 anni; Giuseppa Cecchetti, di 41; Mario Morelli, di 18; Patrizio Ceccherini, di 23; Maria Bruni, di 41 anni; Gaetano Rosadi, di 22; Claudio Sereni, di 19; Eugenio Sacchini, di 63, che era anche il vice sindaco di Castiglion Fibocchi, sempre in quel di Arezzo. Domenico Donati, di 49, e Savio Necci, di 9 rimanevano feriti.