Il commento alla A: l’Inter fa il colpo, Milan e Napoli non mollano. E la Juve sale

La diciassettesima giornata: le grandi continuano a correre, mantenendo invariate le distanze. Un'ottima Juventus torna a candidarsi per il piazzamento Champions, mentre in zona retrocessione il Parma vince lo scontro diretto con la Fiorentina e inguaia sempre più i gigliati
Parma vs Fiorentina
La 17esima giornata si apre con una sfida delicatissima, con il Parma che ha riposato lo scorso weekend per via della Supercoppa ma è reduce dalla cocente sconfitta in 11 vs 9 contro la Lazio, mentre la Fiorentina ha trovato il primo successo del proprio campionato solo 6 giorni fa. Come prevedibile, l’inizio di gara è molto tattico, con le due squadre che non vogliono sbilanciarsi né tantomeno concedere occasioni agli avversari, per cui è lo spettacolo a non beneficiarne. Ma, con il passare dei minuti, la pressione gialloblu aumenta e, con essa, anche le opportunità: se Sorensen non inquadra lo specchio per centimetri al 13’, al 32’ la chance è gigantesca, sul destro di Ondrejka: lo svedese si ritrova il pallone tra i piedi dopo un rimpallo a centro area e, da posizione più che favorevole, strozza troppo il tiro, concludendo malamente sul fondo. Nella ripresa cambia subito il parziale: Britschgi viene servito sulla fascia destra e la mette in mezzo per Pellegrino, che prende il tempo a Comuzzo ma sfiora soltanto; la sfera resta però in area è il più lesto è Sorensen, che di testa insacca da pochi passi. Rete fondamentale, che sblocca una partita difficilissima e che costringe la viola ad attaccare. I gigliati subiscono però il contraccolpo psicologico dello svantaggio, faticando a trovare azione pulite. La chance di pareggiare arriva al minuto 63: corner di Fagioli e aggancio di Comuzzo, che poi con il destro prova a segnare ma trova sulla sua strada un fantastico Corvi, che di puro istinto salva. Nell’ultimo quarto d’ora può succeder di tutto, ma alla fine il risultato resta invariato: da una parte, Oristanio sfiora il 2-0 con una conclusione da fuori; dall’altra, Piccoli manca l’appuntamento con la rete per un soffio e, nel recupero, Corvi si esalta nuovamente, stavolta su una conclusione rasoterra di Gudmundsson. Vittoria fondamentale per i crociati, che fanno un bel balzo in avanti in classifica; è notte fonda per i toscani, che vedono sempre più ridursi le possibilità di salvezza, con la permanenza in A che sembra un’impresa quasi impossibile.
Lecce vs Como
Alle 15 si giocano Lecce-Como e Torino-Cagliari. Al Via del Mare i salentini affrontano i biancoblu, reduci da due sconfitte consecutive contro Roma e Inter. Il match si stappa subito, con un gol molto contestato: Nico Paz difende la sfera dall’attacco di Ramadani, poi si gira e tira dai 30 metri, con il pallone che si insacca a causa della deviazione decisiva di Tiago Gabriel, che beffa Falcone e porta i lariani in vantaggio. Come detto, non mancano però le polemiche, perché la rete viene convalidata: infatti, la protezione della palla del fantasista argentino è ai limiti della regolarità, con Ramadani che riceve un colpo in volto nel contrasto. Proteste feroci di tutto lo stadio e da parte della formazione giallorossa, con Marchetti che prende due provvedimenti disciplinari: prima ammonisce Sottil, poi decide di espellere Di Francesco, assolutamente contrariato per la decisione presa. Consapevoli delle difficoltà dei padroni di casa, i lombardi cercano di raddoppiare prima della fine del primo tempo: ci prova prima Douvikas in rovesciata e poi Alberto Moreno, ma in entrambe le circostanze è attento Falcone. Nella ripresa non cambia la gara: il Lecce si affida alle ripartenze o a palle inattive, mentre la squadra di Fabregas ha in mano il pallino del gioco. La prima, grande occasione salentina arriva al 48’: punizione affidata a Sottil e pallone che, dopo una spizzata, arriva sul secondo palo sul mancino di Maleh, che cerca Tiago Gabriel sul secondo palo ma viene anticipato dall’intervento provvidenziale di Butez. Scampato il pericolo, i comaschi riprendono ad attaccare e, al 66’, riescono a trovare il +2: schema su calcio di punizione che non si concretizza per l’ottimo salvataggio sulla linea di Siebert, con il pallone che resta però in area e viene depositato in porta da Ramon dopo il suggerimento di Vojvoda. Passano 9 minuti e Douvikas mette il punto esclamativo: altro gran filtrante di Nico Paz e diagonale chirurgico del greco, che fulmina Falcone per il definitivo 0-3. Torna alla vittoria il Como con una gran prestazione, mentre il Lecce resta in zona rossa.
Torino vs Cagliari
All’Olimpico Grande Torino il Toro ospita il Cagliari, reduce da buone prestazioni. Pronti, via e subito un episodio rischia di cambiare le sorti del match: Idrissi viene lanciato in campo aperto da Luperto e prova a scavalcare Paleari con un tocco sotto, venendo travolto dall’estremo difensore italiano. A seguito del contatto Doveri viene richiamato al monitor ma decide di non modificare la scelta presa in campo, lasciando più di un dubbio: infatti, sebbene Paleari tocchi il pallone con il braccio, non riesce però a toglierlo dalla disponibilità dell’italo-marocchino, che travolge con un intervento in scivolata anche molto pericoloso. Dunque, la decisione potrebbe lasciare strascichi sul match, poiché il Casteddu non riesce fin da subito a giocare con la stessa spensieratezza ma continua a pensare al torto subito, mentre i granata possono tirare un sospiro di sollievo per l’accaduto. E sono proprio i piemontesi ad andare in vantaggio: ottima trama per la ripartenza e palla affidata a Simeone, che prova a superare Caprile ma senza successo; la sfera resta però in zona pericolosa e finisce sul destro di Vlasic, che non perdona e sigla il quarto gol consecutivo in altrettante partite. Ma, al tramonto della prima metà di gara, i rossoblu trovano il pari: corner di Gaetano, spizzata di Mazzitelli e deviazione sottoporta di Prati, al posto giusto nel momento giusto. Nella ripresa il gioco stenta a decollare: si cerca la situazione giusta, il guizzo dei giocatori più tecnici. Ed è proprio ciò che avviene. Al 66’ Semih Kilicsoy si impossessa del pallone nella propria trequarti e guida il contropiede: il turco sfrutta la sovrapposizione di Adopo, che attira un avversario, poi salta come birilli prima Asllani e poi Gineitis e, infine, rientra sul mancino, facendo partire un tiro meraviglioso che si insacca all’angolino. Secondo gol consecutivo per il classe 2005, che in due giornate ha fatto vedere tutto il suo repertorio: progressione palla al piede, conclusione dalla distanza con entrambi i piedi, caparbietà. E allora è il Toro a gettarsi all’attacco, anche se non con eccelsi risultati: l’occasione migliore è sul mancino di Gineitis, con Caprile che allontana in bello stile. Ma è nel finale che i granata vanno vicinissimi al 2-2: Aboukhlal arriva sul fondo e mette in mezzo, con Ngonge che al volo si coordina alla perfezione e trafigge Caprile. Tuttavia, arriva subito la segnalazione del guardalinee: l’ex esterno del Tolosa non è riuscito a tenere il pallone in campo, dunque viene assegnato il calcio di rinvio. Risultato preziosissimo per il Casteddu, che recupera punti sul Lecce e mantiene invariata la distanza con il Parma.
Udinese vs Lazio
Alle 18 si sfidano Udinese e Lazio. Al Bluenergy Stadium la sfida è giocata colpo su colpo, con nessuna delle due squadre che arretra di un millimetro, né dal punto di vista fisico né dal punto di vista delle occasioni. Il primo squillo è dei biancocelesti, all’8’: Noslin riceve tra le linee, si gira e fa partire il destro, che scheggia il palo a portiere battuto. Al 26’ chance molto simile, stavolta sponda bianconera: Zaniolo converge verso il centro e poi fa partire un bolide dai 25 metri, che accarezza il palo e termina sul fondo. Nella ripresa le occasioni diminuiscono, con le due squadre che faticano maggiormente nell’ultima parte di campo: serve un colpo di scena, un evento che possa cambiare il corso della gara. E all’80’ ecco la situazione giusta: Cancellieri appoggia al limite dell’area per Vecino, che prova a piazzarla ma non angola molto la conclusione. Il tiro sarebbe facile preda di Padelli, ma Solet prova a respingere in scivolata: la deviazione del difensore francese mette fuori gioco il proprio portiere, che dunque non può evitare che la palla termini in porta. È nel recupero che però succede di tutto: al 92’ Padelli è miracoloso nell’1 vs 1 con Isaksen, mentre al 95’ arriva il contestatissimo pareggio friulano: una carambola finisce tra i piedi di Zaniolo, che prende la mira dal limite ma colpisce Davis; l’attaccante inglese ottiene in modo piuttosto casuale il pallone e abbassa la testa, decide di rientrare sul mancino e pesca l’angolino, dove Provedel non può arrivare. Ma, come detto, sono moltissime le polemiche: infatti, la conclusione di Zaniolo centra il gomito di Davis che, 9 secondi più tardi, trova la rete dell’1-1. Nella stagione 21/22 l’IFAB ha introdotto il concetto di immediatezza della rete a seguito di un tocco di braccio non punibile, definendo il gol da annullare solo in caso in cui la rete sia conseguenza diretta e immediata del tocco di mano di colui che segna. In questa circostanza, sono sicuramente tanti i secondi trascorsi tra il contatto con il gomito e la segnatura della rete, ma Davis viene senz’altro avvantaggiato poiché resta in possesso del pallone, che altrimenti sarebbe terminato o nello specchio della porta o sul fondo; questa, dunque, è una decisione molto delicata, ma certamente sarebbe stato opportuno richiamare il direttore di gara Colombo all’on field review per giudicare in prima persona. Terzo pareggio nelle ultime 4 per l’Aquila, mentre l’Udinese riparte dopo il ko al Franchi contro la Fiorentina.
Pisa vs Juventus
In serata la Juventus va a Pisa, in uno dei campi più ostici di questo campionato: tutte le big hanno faticato, nonostante i nerazzurri abbiano trovato solamente una volta il successo tra le mura amiche. E, come prevedibile, lo schema tattico del match è il seguente: gli uomini di Gilardino sono molto bravi a chiudere gli spazi e provano a sorprendere la retroguardia bianconera in contropiede, mentre la Vecchia Signora si affida all’estro di Kenan Yildiz. Il turco è però ingabbiato dalla morsa della difesa delle Torri, che riesce in qualche modo ad arginarlo. Sono invece i toscani a sfiorare il vantaggio, in chiusura del primo tempo: corner battuto corto e traversone di Aebischer, con Moreo che ruba il tempo a tutti e in torsione centra in pieno la traversa, con un movimento da grande bomber. E, nella ripresa, sono ancora i nerazzurri ad andare vicini all’1-0: prima Kalulu è provvidenziale sulla punizione di Angori, poi è il palo a fermare Tramoni, che di testa, non certo la specialità della casa, centra in pieno il montante. La reazione delle Zebre avviene immediatamente dopo il secondo legno colpito dai padroni di casa, con Kelly: l’ex Newcastle si inserisce in area, protegge di fisico il pallone e tira con il mancino, colpendo il primo palo per i piemontesi. Ma la pressione juventina aumenta sempre più e, al 73’, arriva il gol del vantaggio: ottima gestione del pallone di David e passaggio per McKennie, che la affida a Zhegrova; il kosovaro imbuca alla perfezione per Yildiz, nell’insolita posizione di esterno destro: il 2005 mette in mezzo e, dopo un rimpallo tra Kalulu e Canestrelli, il pallone termina in porta, con Semper che non può evitare la sfortunata autorete. Nel recupero arriva anche il raddoppio: David guida ancora la ripartenza e verticalizza molto bene per Miretti, che elude l’intervento di Caracciolo con la suola e poi appoggia lateralmente, con Yildiz che deposita nella porta completamente vuota. Quarta vittoria consecutiva per i bianconeri considerando anche la Champions League, con la squadra di Spalletti che sembra stia ingranando dopo un primo momento di difficoltà.
Milan vs Verona
La domenica inizia con la sfida dell’ora di pranzo tra Milan e Verona, con il Diavolo che può raggiungere, seppur temporaneamente, la vetta della classifica. Per farlo deve però sfatare un tabù: finora sono stati ben 4 i passi falsi contro formazioni modeste, che hanno senz’altro obiettivi diversi da quelli dei rossoneri. E la sfida è fin da subito molto complicata: i meneghini vanno maggiormente in difficoltà quando hanno di contro una squadra che chiude gli spazi e che, dunque, limita il modo di giocare della formazione di Allegri, letale in campo aperto e meno brava a costruire gioco. Si cerca quindi l’episodio, la situazione anche non pulita che possa sbloccare la gara. E, nel recupero di primo tempo, ecco che arriva: da corner, Modric crossa, Rabiot prolunga e Pulisic insacca da pochi passi, mettendo in discesa la gara del Diavolo. E, se la prima metà di gara si è conclusa positivamente per i rossoneri, la ripresa inizia ancora meglio: ingenuità di Nelsson, che per anticipare Nkunku utilizza troppo le mani e trascina a terra il francese, che guadagna così il calcio di rigore. Dal dischetto va lo stesso numero 18, che spiazza Montipò e finalmente si sblocca in Serie A, tornando a segnare dopo oltre 3 mesi. Passano appena 5 minuti e l’ex Lipsia cala il tris: ottima giocata di Modric, che arriva per primo su una respinta della difesa scaligera e tira, con Montipò che evita che il pallone varchi la linea grazie anche all’aiuto del palo; il portiere italiano è però imperfetto, poiché non allontana la minaccia e, successivamente, non è granché reattivo, con Nkunku che gli ruba il tempo e sigla il terzo gol stagionale. Vittoria senza discussioni per Maignan e compagni, che mettono pressione a Inter e Napoli archiviando agevolmente la pratica Verona.
Cremonese vs Napoli
Alle 15 i nuovi campioni della Supercoppa Italiana vanno allo Zini ad affrontare la Cremonese di Davide Nicola, grande sorpresa del nostro campionato che ha fermato anche grandi squadre, su tutte il Milan. Partenza a razzo dei partenopei, che trovano il vantaggio dopo solo 13 minuti a conclusione di un’azione prolungata: Politano tiene in campo il pallone e crossa, con la sfera che viene allontanata dalla retroguardia grigiorossa; sul pallone vagante arriva Spinazzola, che al volo cerca di battere Audero: la conclusione viene murata e la carambola termina tra i piedi di Hojlund, che da pochi passi non può sbagliare. Il danese si conferma in gran spolvero, dopo l’ottima Supercoppa e le prestazioni sempre in crescendo dall’inizio della stagione. È sempre dall’ex Atalanta che passano le occasioni migliori: al 24’ salta con un meraviglioso tocco sotto l’intervento di Baschirotto e poi prova a superare anche Audero, ma l’estremo difensore indonesiano gli sbarra la strada sul più bello. Allo scoccare del 45’ arriva però il raddoppio: ottima azione personale di Politano sull’out mancino, traversone per McTominay e altro pallone che capita sui piedi di Hojlund, che di prima intenzione fredda Audero e sigla la doppietta personale. Nella ripresa non succede niente di eclatante, con Hojlund che cerca la tripletta ma senza successo e con gli azzurri che gestiscono possesso palla ed energie in vista dei prossimi appuntamenti. Dopo aver portato a casa il primo trofeo della stagione 2025-2026, il Napoli di Antonio Conte torna a correre anche in campionato, schiantando senza troppe storie la Cremonese, mai realmente in gara sul piano delle occasioni.
Bologna vs Sassuolo
Alle 18 c’è il derby dell’Emilia, con il Bologna che torna dall’Arabia dopo la sconfitta in finale contro il Napoli. La gara è fin da subito molto divertente, con tante occasioni. La prima arriva al 20’ ed è per il Sassuolo: Pinamonti riceve al limite da Volpato, si gira in un fazzoletto e conclude, ma Ravaglia risponde da campione distendendosi alla sua destra. È ancora l’ex attaccante dell’Inter il pericolo principale, con l’ottima opportunità al minuto 30: il bomber nato a Cles approfitta di un retropassaggio troppo corto di Lucumì ma perde il duello con Ravaglia, non alzando la testa per servire il tutto solo Volpato dall’altro lato. Passano appena 2 minuti e anche i felsinei minacciano la porta difesa da Muric: Rowe guida la ripartenza e serve, al momento giusto, Dallinga, con l’estremo difensore naturalizzato kosovaro che sporca la conclusione e Candé che salva sulla linea di porta, evitando così la rete. I neroverdi sono però molto offensivi e temibili, sfiorando il gol anche al 39’: Volpato riceve sull’out mancino, rientra sul piede forte e cerca la conclusione a giro, che scheggia il palo e termina sul fondo. È nella ripresa che si stappa il match, al 47’: Zortea nasconde il pallone a Muharemovic e poi appoggia a rimorchio per Fabbian, che batte Muric con una conclusione di prima intenzione. Il primo gol stagionale di Giovanni Fabbian vale così il vantaggio rossoblu, che torna a segnare 248 giorni dopo. Ma il punteggio resta favorevole ai padroni di casa solo per poco, con Muharemovic che pareggia al 63’: corner arcuato di Laurienté e incornata del 2003 bosniaco, che anticipa l’uscita fuori tempo di Ravaglia e lo punisce. La gara si fa così sempre più chiusa, con le due squadre che ora vogliono rischiare il meno possibile. Ma un errore di Lucumì rischia di rompere l’equilibrio, con Fadera lanciato a rete: l’esterno in prestito dal Como approfitta dello stop sbagliato del colombiano e si ritrova a tu per tu con Ravaglia, calciando però sopra la traversa e divorandosi così il gol del possibile vantaggio. Termina in pareggio il derby emiliano, senz’altro piacevole e ricco di emozioni.
Atalanta vs Inter
L’ultima gara del weekend è un big match, la sfida tra le nerazzurre Atalanta e Inter. Primo tempo giocato subito ad altissima intensità, con continui capovolgimenti di fronte e grande agonismo. Il Biscione gioca un gran primo tempo, premendo con coraggio la linea difensiva orobica: al 23’ ci prova Thuram ma non angola molto la conclusione a giro, mentre al 27’ Lautaro è bravissimo a saltare Djimsiti con un controllo orientato ma non è altrettanto bravo nella finalizzazione, strozzando un po’ la conclusione e non rendendo troppo complicato l’intervento di Carnesecchi. Al 35’ la Beneamata trova il vantaggio, ma poi la rete viene annullata tramite overrule per una posizione di offside di Lautaro: ottimo movimento di Zielinski e palla per il 10, che con i tempi giusti trova Thuram, bravissimo a trafiggere l’estremo difensore riminese con un gran diagonale. Nella ripresa cresce sempre più la pericolosità dei bergamaschi: al 55’ Sommer salva su Zalewski e poi De Ketelaere insacca, ma la rete non viene convalidata per fuorigioco dell’ex della partita. Subito dopo aver scampato il pericolo, i meneghini cercano di sbloccare il punteggio: Dimarco imbuca per Luis Henrique, che parte sul filo del fuorigioco e tenta di superare Carnesecchi, bravissimo a salvare in uscita bassa; il pallone resta però nella disponibilità del brasiliano, che alza la testa e serve Barella: il centrocampista italiano, che nella prima metà di gara è stato una spina nel fianco per la difesa avversaria, si divora il vantaggio, spedendo a lato con la porta sguarnita. Al 64’ Chivu cambia le carte in tavola e la mossa risulta vincente: entra Pio Esposito per Thuram, con il 2005 italiano che aggiunge muscoli all’attacco interista. E dopo appena un minuto cambia il parziale: l’ex Spezia intercetta un passaggio rischioso di Djimsiti e innesca Lautaro sul filo del fuorigioco, che con il mancino batte Carnesecchi e manda in estasi il settore ospiti. Vantaggio fin qui meritato, ma all’87’ rischia di cambiare tutto: gran gioco di sponda di Scamacca, che serve sull’out mancino De Ketelaere: il belga la mette in mezzo per il solissimo Samardzic, che sbaglia un rigore in movimento concludendo malamente sul fondo. Un vecchio promesso sposo dell’Inter grazia il Biscione, che resta in vetta alla classifica tenendo a distanza Milan e Napoli.
A chiudere la giornata il posticipo tra Roma e Genoa, con il ritorno all’Olimpico, da avversario, di Daniele De Rossi: 30 panchine da allenatore e 616 presenze da giocatore, di cui ben 207 con la fascia di capitano al braccio. Sarà sicuramente un ritorno commovente, in cui cercherà di guadagnare qualche punticino in ottica salvezza.
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