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19 febbraio

Oggi, ma nel 1949, usciva nelle edicole italiane il settimanale Il Mondo, fondato dall'editore Gianni Mazzocchi e diretto dal giornalista Mario Pannunzio, che conserverà il ruolo fino alla chiusura della rivista, l'8 marzo 1966. Poi nel 1969-2014 esisterà un'altra creatura editoriale, sempre chiamata Il Mondo, diretta inizialmente da Arrigo Benedetti fino ad Enrico Romagna-Manoja, di proprietà della Rizzoli, ma che sarà tutt'altra realtà di carta.

Con Pannunzio, di Lucca, classe 1910, già alla guida del quotidiano politico Il Risorgimento liberale, organo del Partito liberale, c'erano, nel gruppo principale che animava la testata, veri e propri personaggi. Si trattava di: Ennio Flaiano, da Pescara, che ne era il redattore capo; Vittorio Gorresio; Corrado Alvaro; Mino Maccari, che si divertiva a disegnare pungenti caricature; Alessandro Corvisieri; Vitaliano Brancati. Provenivano dal settimanale Omnibus, diretto da Leo Longanesi, che aveva cessato le pubblicazioni il 29 gennaio 1939. Il Mondo (nella foto, particolare di una animata riunione di redazione, con, da sinistra, Francesco Libonati, Pannunzio, Bruno Villabruna, Leone Cattani, Nicolò Carandini, tratta dall'archivio storico del Centro Pannunzio di Torino) nasceva come periodico di cultura laica, con l'anacronistico intento di essere alternativo ai due blocchi dominanti, il social-comunista e il democristiano. Tra i propositi voleva avere la linea d'indipendenza rispetto al potere politico ed economico-finanziario del momento. In realtà, il gruppo, inclusi i collaboratori, aveva creato il Movimento liberale italiano e, nel 1951, confluirà nel Partito liberale italiano. Poi, l'11 dicembre 1955, al Pala Eur, rifonderà il Partito radicale italiano, che si porrà quale terza forza rispetto a Dc e Pci-Psi.

Comunque rimarrà un'esperienza di altissimo livello e caratteristiche uniche nel contesto piuttosto stazzonato del giornalismo nazionale di quell'arco temporale. Il Mondo rivestiva notevole importanza sul piano culturale italiano perché era la prima grande rivista di cultura stampata in rotocalco, pertanto indirizzata ad un pubblico di gran lunga più ampio. Dal 1955 Pannunzio organizzerà anche i famigerati e pionieristici convegni del Mondo. Saranno veri e propri eventi che si attesteranno quale incisiva risposta laica all'arretratezza settaria dei marxisti e alla crescente crisi del centrismo su e giù per lo Stivale. Essi affrontarono temi come la lotta ai monopoli, i problemi della scuola, le questioni dell'energia elettrica e del nucleare, gli aspetti scomodi dei rapporti tra Stato e Chiesa, le vicende criptiche dell'economia e della borsa, le oscure manovre sull'unificazione europea.

Tra le firme dei collaboratori del Mondo vi erano quelle di intellettuali di pregio come: Ernesto Rossi, Enzo Forcella, Alberto Baumann, Antonio Cederna, Giulia Massari, Nicolò Carandini, Alberto Moravia, Leonardo Sciascia, Leone Cattani, Mario Ferrara, Marco Pannella, Giovanni Spadolini, Eugenio Scalfari, Indro Montanelli, Panfilo Gentile e Luigi Einaudi. E fuori dal Belpaese, pure calibri come Thomas Mann e George Orwell.