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2 dicembre

Oggi, ma nel 1973, in Italia, scattava la prima domenica di austerity, con le città a circolazione interdetta alle automobili (nella foto particolare della prima pagina del Corriere della sera del 2 dicembre 1973 con la notizia). Il provvedimento era stato deciso dopo la riunione, del 22 novembre precedente, del Consiglio dei ministri presieduta dal capo del governo, il democristiano Mariano Rumor alla sua quarta esperienza da presidente, per fare fronte alla emergenza energetica, causata dalla riduzione di disponibilità del petrolio dovuta sia della minore estrazione del greggio sia all'embargo attuato dai governi arabi nei confronti degli Stati filo-israeliani, soprattutto Usa e Paesi bassi, quale ritorsione dopo la guerra del Kippur, del 6-25 ottobre di quel '73. Per i trasgressori sorpresi alla guida di un mezzo a motore erano previste multe da centomila lire ad un milione oltre al sequestro immediato del veicolo.

Le restrizioni dureranno fino al 10 marzo 1974. Poi verrà introdotta la circolazione a targhe alterne, che resisterà fino al 2 giugno '74, con l'eccezione di 14 e 15 aprile per gli spostamenti di Pasqua e Lunedì dell'angelo. Le restrizioni governative prevedevano anche altri limiti, sempre per contenere il dispendio di energia da idrocarburi. Velocità moderata, 50, 100 e 120 chilometri all'ora, nei centri urbani, sulle strade extraurbane, in autostrada. Negozi chiusi alle 19 e uffici pubblici aperti fino alle 17,30. Locali con serrande da abbassare a mezzanotte, cinema e teatri con spettacoli fino alle 23, programmi televisivi in onda fino alle 23. Insegne spente, illuminazione pubblica ridotta del 40 per cento, erogazione di energia elettrica domestica decurtata del 7 per cento tra le 21 e le 7.