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20 DICEMBRE

Oggi, ma nel 1968, in tutta Italia, raggiungeva la vetta della classifica musicale nazionale dei singoli il brano “Zum Zum Zum - La canzone che mi passa per la testa”, della francese Sylvie Vartan. Era stato scritto da Antonio Amurri e musicato da Bruno Canfora ed era stato già intonato da Mina, dal 20 ottobre precedente. Era la sigla della trasmissione televisiva Canzonissima, in onda su Rai 1, dal 28 settembre di quell’anno, che sarà vinta da Gianni Morandi, con “Scende la pioggia”, il 6 gennaio 1969.

La sorta di marcetta, molto apprezzata anche dai più piccoli, verrà proposta, l’anno successivo, 1969, anche da Gigliola Cinquetti. Poi, il 31 dicembre successivo, il 45 giri della Vartan, uscito in vinile per l’etichetta discografica RCA italiana, con “Baby Capone” sul b-side, chiuderà la hit parade dei singoli del 1968 al numero 25.

La Vartan, di origine bulgara, di 24 anni, futura reginetta dello stile Yéyé, moglie del rocker transalpino Jean-Philippe Léo Smet, ovvero “Johnny Hallyday” (nella foto, particolare, insieme durante una esibizione), dal 1965. Aveva debuttato nel panorama musicale, nel 1961, grazie al fratello Eddie Vartan, che era produttore, cantando “Panne d’essence” in coppia con Claude Benzaquen, alias "Frankie Jordan".

Quindi, dopo alcuni colpi ben assestati nella scena pop di Francia era sbarcata nel Belpaese proprio con la cover del pezzo della tigre di Cremona: portandolo al successo in italiano, ma col suo accento d’oltralpe e qualche passo di danza. Fino ad ottenere un varietà a lei dedicato, intitolato Punto e basta, del 1975, sul programma nazionale della televisione di Stato, condotto da Gino Bramieri proprio con la Vartan. “Zum Zum Zum - La canzone che mi passa per la testa” era anche il titolo del film, sempre del 1968, diretto dal registra Bruno Corbucci, con la partecipazione di volti noti come: Antonio Ciacci “Little Tony”, Isabella Savona, Enzo Cannavale, Enrico Montesano, Lino Banfi, Peppino De Filippo, lo stesso maestro Canfora, Gianfranco D’Angelo, Pippo Baudo. Ma nel lungometraggio la canzone veniva cantata da Walter Brugiolo, di 5 anni, detto “Popoff”, per aver vinto la nona edizione dello Zecchino d’oro, quella del 5 marzo 1967, proprio col tormentone dedicato all’omonimo cosacco dello zar, accompagnato dal Piccolo coro dell’Antoniano di Bologna, diretto da Mariele Ventre.

Poi il film avrà anche il seguito, nel 1969, “Zum Zum Zum 2 - Sarà capitato anche a voi”, sempre di Corbucci, con, in aggiunta, Carlo Delle Piane, Dolores Palumbo e Orietta Berti.