#TODAY

20 Giugno

Oggi, ma nel 1944, a Jesi, in contrada Montecappone, dove in villa Armanni aveva sede il comando di zona delle SS del battaglione Debica, venivano uccisi dai nazifascisti del battaglione M – IX settembre: Calogero Graceffo, del 1923; Vincenzo Carbone, del 1923; Armando Angeloni, del 1919; Luigi Angeloni, del 1925; Francesco Cecchi, del 1926; Alfredo Santinelli, del 1926; e Mario Saveri, del 1921, ritenuti presunti partigiani (tutti nella foto). Il loro status di combattenti per la resistenza, caduti fronteggiando il nemico, verrà riconosciuto nel 1946, secondo le fonti conservate nell'Archivio centrale dello Stato, fondo Ricompart dell'ufficio per il servizio riconoscimento qualifiche e per le ricompense ai partigiani delle Marche, schedario e pratica numero 3633 per Armando Angeloni, 3632 per Luigi Angeloni, 18839 per Vincenzo Carbone, 4677 per Francesco Cecchi, 19404 per Alfredo Santinelli, 1705 per Mario Saveri, mentre non si hanno notizie nel Ricompart Marche per Graceffo. Quel 20 giugno '44 si erano nascosti nella casa di Fausto Coltorti, in via Roma, all'altezza dell'edicola del crocefisso, dove prima erano stati a discutere degli accadimenti del giorno, e una volta all'interno si erano collegati con gli antifascisti del rione. Erano stati presi, su delazione di una donna, della quale non si conoscerà l'identità, considerata una spia, proveniente da Fabriano, in forza al compartimento locale del fascio della Repubblica sociale italiana per il tramite del suo amante, un ignoto tenente repubblichino, nel corso del rastrellamento che aveva portato all'arresto di 20 giovani, 13 dei quali era poi stati rilasciati dopo un interrogatorio sommario e 7 malcapitati giustiziati senza processo. Fucilati e finiti a colpi di pugnale furono scaraventati in un fossato a 200 metri di distanza. I corpi verranno recuperati e sepolti nel famedio dei caduti. Sul luogo della mattanza, nel 1988, verrà apposta la targa commemorativa. I cosiddetti "martiri del XX giugno" verranno insigniti della benemerenza civica da parte dell'amministrazione municipale, in occasione della ricorrenza del 76° anniversario dell'assassinio, nel 2020.

@RIPRODUZIONE RISERVATA