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22 AGOSTO

Oggi, ma nel 1897, a Urbino, il ministro della Pubblica istruzione del regno d’Italia Emanuele Gianturco, accompagnato dalle autorità locali, inaugurava il monumento dedicato alla memoria del pittore ed architetto Raffaello Sanzio, nato proprio nella cittadina marchigiana nel 1483, ovvero 414 anni prima, ritenuto dagli storici dell’arte tra gli artisti più importanti non solo del Rinascimento tricolore, ma tra i più influenti nell’arte occidentale dal suo tempo fino alla metà dell’Ottocento. Nel 1947 la statua, fusa in bronzo con alto basamento in marmo adornato da bassorilievi, raffigurante Raffaello in piedi con tavolozza e pennello nelle mani, verrà trasferita. Traslata dalla piazza duca Federico (nella foto, particolare, la collocazione originaria da una cartolina viaggiata del 1923), antistante il prestigioso palazzo ducale, al più modesto piazzale Roma, sul Piano del monte.

Lo spostamento avveniva per intercessione del soprintendente alle gallerie e opere d’arte marchigiane Pasquale Rotondi, che nel 1984 diverrà universalmente noto per aver ideato e guidato l’operazione di salvataggio, soprattutto nella Rocca di Sassocorvaro, in provincia di Pesaro, di 7821 capolavori italici dai nazisti, durante il secondo conflitto mondiale e per questo, il 4 novembre 2005, verrà insignito della medaglia d’oro al merito civile post mortem. Nelle intenzioni il tributo all’urbinate più illustre non avrebbe dovuto rubare la scena al palazzo ducale, ritenuta la vera icona cittadina dei Montefeltro. L’idea dell’erezione della statua risaliva al 1828, con i cittadini che, attraverso questua popolare, avevano raccolto 120mila lire, somma enorme per quel periodo.

Il concorso era stato poi bandito, il 29 settembre 1883, con fondi provenienti dalla sottoscrizione effettuata dall’Accademia di Raffaello, ed era stato vinto dallo scultore torinese Luigi Belli, classe 1848, del quale, il 3 novembre 1880, a Milano, era stato effettuato il taglio del nastro al monumento ai caduti italiani della battaglia di Mentana del 3 novembre 1867, situato nell’omonima piazza. Importante era stato l’intervento del conte Pompeo Gherardi, cultore dell’opera di Raffaello, del comitato promotore della realizzazione del monumento, mecenate scomparso nel 1877. Il 22 luglio 2019, nella casa natale di Raffaello, Luigi Bravi, presidente dell’Accademia di Raffaello, presenterà il completamento del restauro della statua eseguito da Michele Papi.