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24 GIUGNO

Oggi, ma nel 1971, a Monza, nel duomo, ovvero basilica minore di San Giovanni Battista, in occasione proprio della festa del battezzatore di Gesù Cristo, il vescovo monzese Ferdinando Maggioni, vicario generale dell’arcidiocesi milanese, inaugurava la biblioteca capitolare, ritenuta tra le più importanti del Belpaese per valore artistico e storico. Alla cerimonia era presente anche il nuovo sindaco di Monza Pier Francesco Bertazzini, insegnante di lettere e poi preside, che sarà memoria storica della città, eletto il 14 giugno precedente.

Tra le peculiarità dei mille volumi presenti nella struttura di antica tradizione liturgica vi erano anche 253 manoscritti, di cui 176 certificati essere anteriori al 1500. Per rendere possibile il faticoso lavoro di catalogazione dei libri posseduti era stato fondamentale il contributo di un gruppo di neolaureati dell’Università cattolica di Milano. Tra i pezzi più prestigiosi custoditi vi erano: la Bibbia di Alcuino di York, monumentale manoscritto miniato dei primi del IX secolo redatto dal consigliere di Carlo Magno, i Dialoghi di San Gregorio Magno Papa.

Tra le curiosità vi era l’autorizzazione alla professione di fede (nella foto, particolare) concessa a suor Marianna De Leyva, ovvero la monaca di Monza, suor Virginia Maria, la cui controversa vicenda sentimentale con il conte Gian Paolo Osio, dal 1598 al 1608, sarà eternata da Alessandro Manzoni nell’opera letteraria “I promessi sposi”, che verrà pubblicata per la prima volta nel 1827. Senza tralasciare poi il valore dei testi provenienti direttamente dalla biblioteca di Napoleone Bonaparte. Il condottiero corso, nel 1797, aveva confiscato totalmente il patrimonio librario che componeva l’originale nucleo della biblioteca annessa ad uno degli edifici simbolo della città e con i testi era stato incamerato anche l’antico tesoro conservato nel museo del duomo. Luogo espositivo che, nella cappella di Teodolinda, vantava, tra i pezzi di maggiore rilevanza, la corona ferrea, ovvero quella risalente al IV secolo, usata per cingere la testa dei sovrani pre-italici ed italiani nella ricorrenza della loro elevazione al trono.