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25 Marzo

Oggi, ma nel 1895, a Milano, al teatro alla Scala, avveniva la rappresentazione della prima del Silvano, dramma marinaresco in due atti, ambientato in riva all'Adriatico, di Pietro Mascagni, del 1863, tratto dal libretto di Giovanni Targioni Tozzetti, che a sua volta si era ispirato alla produzione letteraria del Romano, del giornalista parigino Alphonse Karr, grande appassionato di mare e di pesca. Era l'opera lirica di ritorno al verismo di Mascagni (nella foto) dopo 5 anni, ma che, salvo nella serata del debutto, riscuoterà meno successo, sia da parte del pubblico che della critica specializzata, tra tutte le fatiche appartenenti al repertorio del padre della Cavalleria rusticana. Quest'ultima, messa in scena per la prima volta a Roma, al teatro Costanzi, il 17 maggio 1890, sempre partendo dal libretto di Targioni Tozzetti, che l'aveva tratta dalla novella omonima di Giovanni Verga, il padre del verismo, aveva significato la consacrazione del maestro livornese appunto accostatosi al verismo. Il Silvano, che verrà stroncato impietosamente dallo stesso Mascagni come "due atti di poca roba", risentiva -a detta degli esperti- «della vecchiezza delle modulazioni e dell'insipidezza dell'armonia». La prima meneghina del Silvano era diretta da Rodolfo Ferrari e annoverava sul palcoscenico: Adelina Stehle Garbin, Leonilde Ponzano, Laura Fradin, Fernando De Lucia, Giuseppe Pacini.

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