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26 dicembre

Oggi, ma nel 1965, ad Alcamo, Filippo Melodia, nipote del boss mafioso Vincenzo Rimi, rapiva Franca Viola (nella foto) di diciassette anni, la segregava in un casolare di campagna e la violentava per costringerla a diventare sua moglie contro il volere del padre di lei Bernardo Viola. Il 31 dicembre Melodia contatterà la famiglia di Franca per la "paciata", in dialetto siciliano, il patto riparatore suggellato con le nozze per non far rimanere "svergognata" la ragazza. Ma il 2 gennaio 1966 Bernardo Viola con la moglie Vita Ferra, invece di acconsentire, chiamerà la polizia che arresterà Melodia e i complici. Franca Viola sarà così la prima donna italiana a rifiutare l'unione coniugale riparatrice e diverrà simbolo di libertà ed emancipazione femminile. Il suo caso susciterà molto clamore mediatico in tutta Italia. Lei pronuncerà il fatidico "si" nel 1968 col compaesano Giuseppe Ruisi ostinato a volerla come moglie nonostante i rischi di ritorsioni. Nel 1970 sulla vicenda uscirà il film "La moglie più bella" del regista Damiano Damiani con l'esordiente Ornella Muti. Melodia verrà condannato a 10 anni di carcere e tornerà libero nel 1976, poi verrà ucciso a colpi di lupara (da un sicario che rimarrà ignoto) il 13 aprile 1978 a Modena.