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26 luglio

Oggi, ma nel 1805, a Bojano, alle 22, veniva registrato l’epicentro del terremoto del Molise, con ripercussioni soprattutto nella zona del massiccio del Matese, altura dell’Appennino sannita, del X grado della scala Mercalli, che causava 5573 vittime, 1583 feriti, nel comprensorio da 205mila abitanti. La percentuale dei senzatetto era dell'80.

La scossa veniva avvertita anche a Caserta, in Campania, e all’Aquila, in Abruzzo. Ma i centri più colpiti da quello che passerà alla storia come "terremoto di Sant’Anna", dal giorno della ricorrenza, il 26 luglio, della patrona del regno di Napoli, erano, oltre al già menzionato Bojano: Baranello, Busso, Sant’Elena Sannita, Campochiaro, Cantalupo nel Sannio, Carpinone, Casalciprano, Frosolone, Guardiaregia, Colle d’Anchise, Toro (nella foto, particolare, proprio in quell’abitato, l’operazione di scavo per “l’abbrugiamento” dei cadaveri, mediante pece e legna, operazione effettuata per risparmiare la calce e per evitare il propagarsi delle epidemie, secondo disposizione dello stesso re di Napoli, Ferdinando IV di Borbone, su richiesta del Tribunale della salute) Macchiagodena, Mirabello Sannitico, Castelpetroso, San Massimo, San Polo Matese, San Giuliano Del Sannio, Spinete, Vinchiaturo, Campobasso, Isernia, Jelsi.

A Chieti, in Abruzzo, nella chiesa della Santissima Trinità, i cittadini, insieme all’arcivescovo e conte Francesco Saverio Bassi, apporranno la targa con iscrizione in latino in ricordo dello scampato pericolo, invocando la reliquia di Sant’Emidio. Come a Jelsi, centro molisano che aveva avuto 31 morti, diverrà tradizione la festa del grano per devozione verso Sant’Anna che, secondo la tradizione popolare, avrebbe limitato il numero dei decessi e dei danni.

L’economia dell’area terremotata, già fortemente arretrata poiché basata prevalentemente su agricoltura e allevamento, subiva danni incalcolabili. Anche le operazioni di ricostruzione saranno lente e difficoltose: avverranno sotto il decennio del dominio francese, che inizierà il 30 marzo 1806 e finirà il 20 maggio 1815.