TODAY

26 marzo

Oggi, ma nel 1958, a Los Angeles, al RKO Pantages Theatre, il regista Federico Fellini vinceva l'Oscar, ritenuto il più prestigioso riconoscimento cinematografico mondiale, per il miglior film straniero con Le notti di Cabiria.

La pellicola era uscita nelle sale cinematografiche italiane il 26 maggio 1957, con sette minuti in meno di girato, rispetto alla versione originale, perché tagliata dalla censura, dopo l'estremo tentativo riuscito a Fellini di salvare l'intero film dal rogo del negativo proprio a causa della censura. Era il secondo Oscar consecutivo che Fellini, di Rimini, classe 1920, si aggiudicava, dopo il successo, del 1957, sempre come miglior film straniero, con La strada, del 1954. Il soggetto di Le notti di Cabiria era stato scritto, oltre che da Fellini, dal pescarese Ennio Flaiano, che aveva partecipato già a La strada, e da Tullio Pinelli. Alla stesura della sceneggiatura aveva collaborato anche Pier Paolo Pasolini, chiamato da Fellini per rendere più aderente al vero il tutto, data la sua profonda conoscenza del sottoproletariato capitolino.

La produzione era di Dino De Laurentiis. Le musiche erano di Nino Rota. La moglie di Fellini, Giulietta Masina (nella foto, in una scena del lungometraggio), originaria di San Giorgio di Piano, in provincia di Bologna, del 1921, interpretava Maria Ceccarelli, detta Cabiria, la prostituta di Acilia protagonista della storia. La serata delle statuette d'oro era condotta dagli attori Bob Hope, Jack Lemmon, David Niven, Rosalind Russell, James Stewart, con la partecipazione del personaggio dei cartoni animati Walt Disney Paperino. Candidati erano: Ordine segreto del III Reich, di Robert Siodmak, della Repubblica federale tedesca; Madre India, di Mehboob Kahn, indiano; Il quartiere dei lillà, di Renè Clair, francese; Nove vite, di Arne Skouen, norvegese. Nel 1964 e nel 1974 Fellini farà suo nuovamente l'Oscar, sempre come miglior film straniero, con 8 1/2 e Amarcord, rispettivamente del 1963 e del 1973.