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28 settembre

Oggi, ma nel 1962, a Roma, nel Palasport, Giulio Rinaldi (nella foto, in allenamento) conquistava il titolo europeo dei mediomassimi di pugilato, battendo lo scozzese Chic Calderwood.

La Capitale e la Itos di Rino Tommasi, che aveva organizzato l'incontro, puntavano da tempo sul pugile di Anzio, classe 1935, e il sacrificio economico sarebbe stato ripagato dal pienone di pubblico per assistere alla sfida per la cintura di campione d'Europa di categoria, lasciata vacante dal tedesco Erich Schoeppner. Lo sfidante, del 1937, di Craigneuk, si fregiava del titolo di campione dell’impero britannico o anche detto del Commonwealth.

Rinaldi - che aveva iniziato a boxare quando ancora scaricava cassette di pesce nel porto di Anzio e che a fine carriera aprirà una pescheria nella città natale - deterrà la qualifica di migliore d'Europa, nella fascia entro i 79,38 chilogrammi di peso per i professionisti, fino al 1966. Aveva esordito come "pro", nella scuderia dello storico manager romano Luigi "Gigi" Proietti, il 23 marzo 1957, vincendo contro Giuliano Bianchi, sempre nel segmento dei mediomassimi. Da dilettante aveva rappresentato l'Italia, nella categoria +75 chilogrammi, alle XVI Olimpiadi, quelle australiane di Melbourne, del 1956. Il 4 aprile 1964, a Dortmund, perderà il titolo europeo contro il tedesco Gustav Scholz, per squalifica alla nona ripresa. Nel dettaglio: Scholz non si rialzerà dallo sgabello, all'inizio del nono round. L'arbitro, anziché assegnare la vittoria a Rinaldi, per abbandono del germanico, lo squalificherà, ufficialmente per aver colpito ai reni l'avversario, nel corso della seconda ripresa. La decisione arbitrale susciterà non poche polemiche. Rinaldi riconquisterà il titolo europeo, resosi vacante, l'8 luglio 1965, a Roma, battendo Klaus Peter Gumpert, per ko tecnico al tredicesimo round. Poi perderà, definitivamente, la cintura europea, l'11 marzo 1966, sconfitto ai punti dal più tattico Piero Del Papa, nel Palasport dell'Urbe.

Si ritirerà dall'agonismo appendendo i guantoni al chiodo, il 23 ottobre 1970, dopo 67 incontri, dei quali 44 vinti e 13 per ko; 16 persi, dei quali 4 per ko; 5 pareggi; un "no contest". Rinaldi sarà anche un attore, come caratterista, in pellicole di rilievo del cinema nazionale: Maurizio, Peppino e le indossatrici, del regista Filippo Walter Ratti, del 1961; I nostri mariti, di Dino Risi, del 1966; I due assi del guantone, di Mariano Laurenti, del 1971; Luna di miele in tre, di Carlo Vanzina, del 1976; Sono fotogenico, ancora di Risi, del 1980.