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3 ottobre

Oggi, ma nel 1973, a Sofia, in Bulgaria, si verificava il presunto attentato politico ad Enrico Berlinguer, segretario nazionale del Partito comunista italiano dal 17 marzo 1972, che era in visita con Gastone Gensini, presidente della commissione di controllo del Pci, e con Angelo Oliva, dirigente della commissione Esteri del partito con la falce e martello, per partecipare all’incontro bilaterale tra forze aderenti al Patto di Varsavia con al vertice Todor Zhivkov.

La ragione dell’agguato, che verosimilmente sarebbe dovuto essere mortale, sarebbe stata quella di far pagare con la vita a Berlinguer la sua condanna netta e reiterata dell’invasione militare della Cecoslovacchia, sottoposta al controllo sovietico, del 20 agosto 1968, da parte dei carri armati dell’Urss inviati da Mosca per mettere fine con la forza delle armi alla rivolta che passerà alla storia come “Primavera di Praga”.

Quel 3 ottobre 1973, sulla via dell'aeroporto, mentre Berlinguer era trasportato all'aereo di linea che lo avrebbe dovuto far rientrare nel Belpaese, un camion militare carico di pietre non rispettava il semaforo rosso e centrava la fiancata sinistra della vettura, una Čajka Gaz 13 B nera. Che nel finire fuori dal cavalcavia che stava attraversando in corteo andava ad accartocciarsi contro un palo della luce e terminava addosso ad un pilone di cemento (nella foto, particolare, la macchina incidentata nello scatto tratto dal libro di Giovanni Fasanella e Corrado Incerti).

L’impatto costava la vita all’interprete mentre due dirigenti del partito comunista bulgaro rimanevano feriti. Si trattava di Boris Velchev, numero due del regime, e di Konstantin Tellalov, responsabile della commissione Esteri. Berlinguer, invece, usciva illeso. Sarà lo stesso numero uno del Pci - che rimarrà in carica fino alla morte, che avverrà l’11 giugno 1984 a Padova, per i postumi dell’ictus del 7 giugno avuto durante il comizio in piazza della Frutta - a confidare alla moglie Letizia Laurenti che quello non fosse stato un incidente stradale, ma con buona probabilità un tentativo di omicidio. Come riporterà Luca Telese, giornalista, compagno di una delle figlie di Enrico Berlinguer, Maria Laura, nel volume La scorta di Enrico. Berlinguer e i suoi uomini: una storia di popolo, che verrà pubblicato da Solferino, di Milano, nel 2022. Tutta la vicenda verrà raccontata per la prima volta da Fasanella e Incerti nel già menzionato saggio Berlinguer deve morire, che verrà edito da Fazi, di Roma, nel 2005.