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30 AGOSTO

Oggi, ma nel 1891, a Napoli, iniziava il soggiorno partenopeo del pescarese Gabriele D’Annunzio, di 28 anni. Sarà un periodo caratterizzato dalla bella vita, nonostante i digiuni imposti dalle poche entrate, da conoscenze illustri, come quella col filosofo di Pescasseroli Benedetto Croce o col poeta in lingua napoletana Salvatore Di Giacomo o con il prossimo presidente del consiglio dei ministri, il liberale Antonio Salandra, ma anche da struggenti amori e ovviamente dalla dedizione alla scrittura.

L'esilio auto-imposto terminerà l’11 dicembre 1893. Prima di arrivare all’ombra del Vesuvio il futuro Vate era stato costretto, a causa dei debiti, a spostarsi repentinamente da Roma, dove aveva soggiornato e lavorato anche come giornalista, specializzandosi soprattutto nella cronaca mondana, per dieci anni, dal 1881, al convento michettiano di Francavilla al Mare, vero rifugio.

In quel luogo ameno dove si consoliderà il cenacolo animato dall'amico pittore e fotografo Francesco Paolo Michetti, si era preparato alla meglio per la trasferta nella città di San Gennaro. Il 1891 era anche l’anno della pubblicazione del romanzo “Giovanni Episcopo”, mentre il 1892 sarà quello in cui darà alle stampe “Elegie romane”.

Ma il 1892 sarà caratterizzato anche dalla composizione di “’A vucchella”, romanza nata dalla sfida con Ferdinando Russo al rinomato Caffè Gambrinus, che verrà poi pubblicata nel 1907, dall’editore musicale milanese Giulio Ricordi, dopo essere stata musicata dal sodale Francesco Paolo Tosti di Ortona. La canzone verrà poi portata al successo dal tenore napoletano Enrico Caruso.

Nel 1892 iniziava anche il rapporto epistolare tra il futuro poeta soldato della Grande guerra e l’attrice teatrale, poi musa, Eleonora Duse, la donna che probabilmente più di tutte le rappresentanti del gentil sesso influenzerà l’esistenza artistica ed umana del Gabriele nazionale. Nel 1893 dall’amore con Maria Gravina Cruyllas verrà alla luce Renata, detta “Cicciuzza” (nella foto, particolare, insieme all'illustre padre), che sarà anche nota come la sirena del Notturno. In quell’anno verrà pubblicato pure il “Poema paradisiaco”.

Nel 1894, invece, a conclusione del trascorso napoletano, uscirà “Il Trionfo della morte”, che sarà caratterizzato, nelle pagine, anche dalla storia con Elvira “Barbara” Leoni, e che verrà scritto tra il convento di Francavilla al Mare e l’eremo di San Vito Chietino. Come verrà raccontato da Gianni Infusino nel libro “D’Annunzio a Napoli”, edito da Liguori, di Napoli, nel 1988, ma anche da Franco Di Tizio, nel volume intitolato “Il soggiorno napoletano di Gabriele D’Annunzio”, che verrà pubblicato dalla casa editrice Ianieri, di Pescara, nel 2018.