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31 ottobre

31 Ottobre 2025

Oggi, ma nel 2013, a Catania, alle 7.40, nel molo di Mezzogiorno del porto, la nave “Espero” della Marina militare italiana, agli ordini del capitano di fregata Luca Pirozzi, sbarcava 198 profughi, tra i quali vi erano 19 donne, incluse 4 in gravidanza, dopo averli salvati, nel Canale di Sicilia, dai comportamenti disumani messi in atto dagli "scafisti". Nell’operazione (nella foto, particolare, dall’archivio storico della Marina) interveniva anche il personale della Croce rossa italiana, della Protezione civile, delle forze dell’ordine. Quindi i malcapitati venivano ospitati in parte nell’impianto sportivo intitolato a Vincenzo Spedini e futuro Palazzetto dello sport “Luciano Abramo”, quelli ancora da identificare, e nel Cara, il Centro di accoglienza richiedenti asilo, di Mineo, nel catanese, quelli già identificati. Dei 198, 76 erano stati recuperati in prima battuta, a 60 miglia marittime dall’isola di Lampedusa, in quel di Agrigento. Gli altri 122, incluse le figure femminili già menzionate, erano stati tratti dal mare in un secondo tempo, ma in area simile agli altri. Il 13 ottobre precedente c’era stato un altro intervento del personale della fregata “Espero”, a 40 miglia a sud di Lampedusa, che era riuscito a portare a Pozzallo, in provincia di Ragusa, 160 migranti tra i quali 31 donne e 9 bambini. Il 9 novembre, sempre grazie alla fregata “Espero”, verranno condotti a Catania 16 scafisti fermati su un peschereccio adibito a nave madre, con 176 siriani mal stipati a bordo, a 500 miglia a sud est di Capo Passero. I 176 disperati, presi in carico dalla nave anfibia “San Marco”, che era anche sede del comando dell’operazione “Mare nostrum”, dal 18 ottobre di quel 2013 al 31 ottobre 2014 quando si concluderà, verranno lasciati a Catania l’11 novembre. La missione militare con finalità umanitaria era stata avviata dopo la morte per annegamento di 368 esuli, prevalentemente di origine etiope e d eritrea, il 3 ottobre precedente, al largo dell’Isola dei conigli, a causa dell’affondamento di una carretta libica comandata dal tunisino Khaled Ben-Salam. Seguirà l’operazione Triton, dall’1 novembre 2014 all’1 febbraio 2018, condotta da Frontex, l’agenzia europea per il controllo delle frontiere.