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4 Maggio

Oggi, ma nel 1987, a Parigi, Montmartre, nella sua villa di rue d'Orchampt 11bis, acquistata nel 1962, veniva ritrovato dalla governante Jacqueline il cadavere di Jolanda Gigliotti, la cantante Dalida. Classe 1933, si era suicidata nella notte con un'overdose di barbiturici e whisky a causa della depressione. Aveva preparato con cura il suo ultimo viaggio e aveva lasciato sul comodino un biglietto, scritto in francese, nel quale spiegava quanto vivere le fosse divenuto insopportabile. Chiedeva perdono e comprensione per il suo gesto estremo. Il precedente tentativo di farla finita risaliva al 28 febbraio 1967. Si era verificato sempre nella capitale francese (nella foto, l'artista nella copertina del settimanale Tempo, del 4 aprile '67, ancora convalescente), ma era stata salvata dall'arrivo di una cameriera dell'albergo in cui si trovava. Il periodo buio era giunto dopo che Luigi Tenco, più giovane di lei di 8 anni e col quale aveva una relazione sentimentale chiacchierata, si fosse tolto la vita. Si era sparato, a 28 anni, a Sanremo, il 26 gennaio 1967, durante il Festival della canzone italiana, per essere stato escluso dalla serata finale col brano "Ciao amore, ciao amore, ciao", interpretato proprio insieme a Dalida. Dieci anni dopo aveva provato nuovamente a sopprimersi, ma anche in quel caso non vi era riuscita. La vita sentimentale, al contrario di quella professionale  _ in Francia, insieme ad Edith Piaf, verrà considerata un'icona della musica leggera del XX secolo _  era stata costellata di insuccessi e delusioni. La cantante e attrice, da 170 milioni di dischi venduti complessivamente, che già nel 1964 era stata la prima donna a meritare il disco di platino, per aver superato il dato commerciale di 10 milioni di copie, nel 1981 conquisterà il disco di diamante, ossia oltre le 500mila copie, verrà sepolta proprio nel cimitero di Montmartre.

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