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7 Febbraio

Oggi, ma nel 1987, a Padova, nell'ospedale, moriva d'infarto il cantante Claudio Villa, a 61 anni. Claudio Pica, questo il vero nome, era ricoverato perché si era sottoposto ad un intervento chirurgico al cuore. Il 3 gennaio precedente era stato portato in terapia intensiva al Policlinico Gemelli della Capitale dopo un arresto cardiocircolatorio occorsogli l'1 gennaio mentre stava accendendo la motocicletta. Era tornato il 29 dicembre 1986 dal tour in Giappone, dove, come anche in Russia, era osannato, e s'era affaticato. Per i sopravvenuti problemi fisici aveva dovuto rinunciare a partecipare a Fantastico, il 6 gennaio, nella puntata speciale per l'Epifania, e il 16 aveva dovuto disdire il suo concerto al teatro Sistina dell'Urbe e il suo contributo nella trasmissione televisiva domenicale su Rai 2 Piccoli fans, condotta da Sandra Milo. Il Reuccio, come era soprannominato, era nato a Roma, nel rione popolare di Trastevere, l'1 gennaio 1926, e nella sua brillante carriera aveva venduto 45 milioni di dischi in tutto il mondo. Il suo percorso professionale era molto legato al Festival della canzone italiana di Sanremo, di cui aveva vinto quattro edizioni. Ovvero quella del 1955, con Buongiorno tristezza; del 1957, con Corde della mia chitarra; del 1962, con Addio... addio, in coppia con Domenico Modugno; del 1967, con Non pensare a me. E l'annuncio della scomparsa veniva dato al suo pubblico, proprio dal teatro Ariston, in diretta televisiva su Rai 1, dal conduttore Pippo Baudo, durante la serata di chiusura della edizione numero 37 della kermesse canora della città dei fiori. Claudio Villa aveva debuttato nel mondo della canzone, con il brano Il cardellino, nel 1944. Poi aveva inciso, nel 1947, il primo disco, contenente Serenatella dolce e amara e Canzoncella, per l'etichetta tedesca Parlophon, fondata da Carl Lindström e in Italia con uffici a Milano. Aveva una voce di stampo tenorile e il suo repertorio era legato soprattutto alla melodia anni '50, aspetto che, pur mantenendo sempre alta la popolarità tra i suoi ammiratori, lo aveva lasciato un po' indietro con l'evolversi naturale dello stile espressivo. Proprio questo lo aveva portato a scontri con quanti gli avevano fatto notare questo suo essere rimasto troppo ancorato ad una canzone italiana ormai superata. Era ateo, dichiaratamente comunista (nella foto, particolare, Villa mentre interveniva a una manifestazione del Pci) e simpatizzava per il segretario del partito Enrico Berlinguer. Era adorato dalle donne, che ricambiava, essendosi conquistato una solida fama da sciupafemmine. I suoi nome e cognome erano stati rinvenuti, il 17 marzo 1981, nella lista degli iscritti alla loggia massonica deviata Propaganda 2, ovvero la famigerata P2 del faccendiere Licio Gelli, nell'indagine ordinata dai sostituti procuratori della Repubblica Gherardo Colombo e Giuliano Turone a Villa Wanda a Castiglion Fibocchi, in quel di Arezzo. Le ceneri verranno raccolte nel cimitero di San Sebastiano di Rocca di Papa, in quel di Roma, con l'epitaffio "Vita sei bella, morte fai schifo", che ben racchiuderà il profondo amore per quanto l'esistenza gli avesse donato.

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