Luigi Beccali al traguardo

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7 settembre

Oggi, ma nel 1934, a Torino, nello stadio municipale Benito Mussolini, si apriva la prima edizione dei campionati europei di atletica leggera, caratterizzati da una marcata propaganda fascista, che si chiuderanno il 9 settembre successivo. Nella giornata inaugurale il milanese Luigi "Ninì" Beccali (nella foto, particolare, al traguardo, costituito da un filo teso tra le due estremità della pista in terra battuta), classe 1907, già campione olimpico, nei 1500 metri piani, a Los Angeles, il 26 agosto 1932, vinceva l'oro nella stessa specialità.

La sua era la prima medaglia europea del metallo più prezioso della Federazione nazionale di atletica, fondata il 21 ottobre 1906 come Unione podistica italiana sorta sulle ceneri dell’Unione podistica torinese, proprio nella città sabauda, il 4 agosto 1897. L'evento del capoluogo piemontese vedeva la partecipazione di 23 nazioni, grande assente la Gran Bretagna, con 226 atleti impegnati in 22 gare, esclusivamente maschili, e la Germania nazista sarà quella che incasserà il maggior numero di medaglie, 11, delle quali 7 d'oro, 2 d'argento e 2 di bronzo. L'Italia fascista chiuderà la sua presenza agonistica in settima posizione nella classifica generale. Con 5 medaglie, delle quali 1 d'oro, quella già menzionata di Beccali, 2 d'argento, quella di Mario Lanzi, di Castelletto sopra Ticino, in quel di Novara, del 1914, sul secondo gradino del podio negli 800 metri piani, che farà suo l’argento anche nelle Olimpiadi di Berlino, il 4 agosto 1936, e quella di Fernando Vandelli, di Modena, del 1907, secondo nel lancio del martello, e altrettante di bronzo, quella di Aurelio Genghini, di San Giovanni in Marignano, in quel di Rimini, del 1907, terzo nella maratona, e quella di Ettore Rivolta, di Milano, del 1904, terzo nella 50 chilometri di marcia.

L’edizione successiva degli europei si terrà, dal 3 al 5 settembre 1938, tra Parigi, in Francia, nello stadio olimpico di Colombes, per le prove maschili, e Vienna, che non sarà più capitale dell’Austria, ma verrà inglobata nella Germania di Adolf Hitler il 12 marzo di quell’anno tramite l’Anschluss, al Prater, per le competizioni femminili, che verranno introdotte per la prima volta a scopo dimostrativo. Quindi ci sarà l’interruzione necessaria dovuta allo scoppio della seconda guerra mondiale e gli europei torneranno a disputarsi ad Oslo, in Norvegia, nello stadio Bislett, dal 22 al 25 agosto 1946, e in quell’occasione uomini e donne affronteranno le loro sfide nella stessa sede fisica benché in giornate differenti.