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9 AGOSTO

Oggi, ma nel 1967, a Venezia, nella Galleria del Cavallino di Renato Cardazzo, nella Mostra del Cavallino numero 668, si chiudeva l’esposizione di opere del pittore statunitense di origine tedesca Lyonel Feininger, scomparso, a New York, il 13 gennaio 1956. Il vernissage, con presenza di autorità, critici di fama e personaggi in vista arrivati da tutta la Penisola, c’era stato il 27 luglio precedente. Era la prima volta che gli italiani potessero ammirare nel Belpaese le realizzazioni dell’artista a stelle e strisce, nato a New York nel 1871 (nella foto, particolare, immagine tratta dal catalogo curato dalle Edizioni del Cavallino), considerato dagli addetti ai lavori un fondamentale ponte tra l’espressionismo germanico e l’arte grafica Usa.

Il curriculum di Feininger era forte anche del suo importante passato -poi rinnegato dallo stesso artista- nella sottocategoria creativa delle caricature, dei fumetti, della satira politica espressa sulle pagine dei giornali degli States come il quotidiano “Chicago Sunday Tribune”. Prima di Feininger, dal 14 al 26 luglio, l’iconico spazio espositivo di San Marco, che passerà alla storia per aver spinto le prime personali tricolore di grandi calibri, aveva ospitato un altro importante evento per la scena delle belle arti d’Italia. L’appuntamento, rubricato sul catalogo come Mostra del Cavallino numero 667, considerato una sorta di ritorno in pompa magna su suolo natio, era stato con una selezione nutrita dei lavori di Juan Del Prete.

Quest’ultimo era un talentuoso autodidatta italiano, originario di Vasto, in provincia di Chieti, classe 1897, poi naturalizzato argentino, dopo essere emigrato in America latina nel 1909 per sfuggire alle difficoltà economiche dell’Abruzzo. Del Prete, che morirà il 14 febbraio 1987 a Buenos Aires, verrà considerato, tra l’altro, il padre dell’astrazione visiva in Argentina. La Galleria del Cavallino era stata aperta, nella città lagunare, nel 1942, da Carlo Cardazzo, veneziano del 1908, fratello del già menzionato Renato, compagno della scrittrice Milena Milani, ed era stata portata avanti avviando anche le succursali di Milano, chiamata Galleria del Naviglio, e di Roma, detta Galleria Selecta. Carlo Cardazzo aveva iniziato fondando, nel 1935, sempre a Venezia, le Edizioni del Cavallino, per occuparsi della cura e stampa di cataloghi d’arte, ma anche di letteratura e poesia.