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9 febbraio

Oggi, ma nel 1983, a Roma, nel Policlinico Umberto I moriva dopo sette giorni di coma Paolo di Nella, militante del Fronte della gioventù, organizzazione giovanile neofascista afferente al Movimento sociale italiano, ventenne. Era stato aggredito e colpito con una spranga alla testa, il 2 febbraio precedente, alle 22, in viale Libia (nella foto, particolare del murales commemorativo realizzato, a ridosso del decesso, nel luogo dell'agguato mortale, su piazza Gondar), mentre era in compagnia dell'amica Daniela Bertani ad affiggere manifesti del Fdg per pubblicizzare una iniziativa politica da lui promossa.

Il 5 febbraio precedente anche il presidente della Repubblica aveva fatto visita a Di Nella in ospedale. E il segretario nazionale del Partito comunista Enrico Berlinguer aveva condannato l'atto di violenza costato la vita a Di Nella. Il 14 febbraio successivo Autonomia operaia rivendicherà l'omicidio con un volantino lasciato in una cabina telefonica in piazza Gondar. Il 21 aprile successivo Corrado Quarra e Luca Baldassarre verranno prosciolti dall'accusa di essere stati i presunti esecutori materiali del delitto. L'esecuzione rimarrà senza un colpevole assicurato alla giustizia.