Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus

PALLA AL CENTRO

Riparte la serie A, ma serve credibilità

Riparte la serie A e la sensazione è che la lotta per lo scudetto non sarà una passeggiata bianconera. Per carità, la Juventus resta in prima fila, ma l’impressione è che la distanza con le rivali si sia accorciata. Sensibilmente. Vuoi perché dopo sei anni di dominio gli stimoli non sono più quelli di un tempo, vuoi perché la sensazione è che la notte di Cardiff abbia lasciato il segno. Altrimenti la Juve non avrebbe ceduto Bonucci al Milan. I campioni d’Italia sono rimasti mentalmente alla finale di Champions persa lo scorso 3 giugno. Le rivali, invece, sembrano più convinte. Lo è il Napoli che ha mantenuto la squadra che ha fatto più punti di tutti nel girone di ritorno della passata stagione. Lo è l’Inter che spera in Spalletti: si augura che il tecnico toscano riesca a trasformare in squadra un gruppo di giocatori. Il Milan per rinverdire i vecchi fasti berlusconiani (già l’ex Cavaliere è un semplice tifoso!) ha investito sul mercato oltre 200 milioni di euro. Mica noccioline. Logico che voglia lottare per il tricolore. Sembra un tantino indietro la Roma. D’altronde, finora, ha venduto più che rinforzarsi. C’entrano poco Eusebio Di Francesco e il suo calcio verticale. No, i giallorossi sono indietro perché Pallotta in attesa di mettere la prima pietra del nuovo stadio resta prudente alla voce investimenti. E perché lo spagnolo Monchi non ha ancora capito che fare il mercato in Italia è diverso dalla Liga. Si riparte dopo un’estate in cui la serie A, sempre piena di debiti, è tornata a investire sul mercato per cercare di rilanciare un prodotto che sta perdendo appeal come dimostra il (costante) calo di presenze negli stadi. Poco più di 22mila la media della passata stagione. Tutti d’accordo nell’imputare le responsabilità agli stadi obsoleti. Ma l’impiantistica sportiva è un problema, non il problema. D’altronde come e perché dare credito a un movimento che non sa gestirsi. La Lega di serie A è sotto commissariamento e la serie B rischia di andarci. Il primo bando per la vendita dei diritti televisivi 2018-2021 è stato annullato perché insoddisfacente. Si aspettano tempi migliori. In Italia lo sport più in voga è quello di dare la colpa agli altri, sfuggendo dalle responsabilità. E il calcio non tradisce la regola. Prima di tutto deve recuperare credibilità. Con una governance seria e affidabile. Che pena vedere Renzo Ulivieri, vice presidente della federazione, con il dito medio rivolto verso gli uffici del presidente americano Trump!