Bozza

«È sbagliato rifare il Corso e trascurare le scuole»

LANCIANO. «Abbiamo fatto una scelta: il rifacimento di corso Trento e Trieste era già stato inserito tra le priorità». Così il sindaco Mario Pupillo, in sede di approvazione di bilancio di...

LANCIANO. «Abbiamo fatto una scelta: il rifacimento di corso Trento e Trieste era già stato inserito tra le priorità». Così il sindaco Mario Pupillo, in sede di approvazione di bilancio di previsione nell'ultimo consiglio comunale, ha commentato la bocciatura dell’emendamento proposto dal gruppo “Con Bozza sindaco” e dal consigliere di minoranza Alex Caporale. Nell’emendamento si chiedeva, conti alla mano, di trasferire i finanziamenti destinati al rifacimento del Corso e di via Dei Frentani alla messa in sicurezza sismica delle scuole materne D’mico, Fosso Giacomo e Madonna del Carmine e della elementare di Olmo di Riccio per 1.593.301 euro. «Possiamo fare tutti gli interventi insieme», ha risposto in aula il primo cittadino, «inoltre i lavori sull’edilizia scolastica sono stati avviati e abbiamo già speso un milione. Ci sono stati interventi in diverse scuole del comprensorio sull’efficientamento energetico e per la certificazione antincendio».

«La verità è che si è data priorità al Corso, un’opera che si vede, invece che alle scuole, dove gli interventi sono meno eclatanti dal punto di vista dell’opinione pubblica», dice il consigliere Ermando Bozza, «da genitore e cittadino non è questo l’approccio che mi aspetto da un amministratore che voglia definirsi serio e responsabile. In aula», prosegue Bozza, «ho fatto anche mea culpa, perché questi interventi potevano e dovevano essere affrontati prima, ma non c’è più tempo da perdere. Ciò che ci è stato risposto in consiglio sono chiacchiere: la fonte certa di ricavo per la messa in sicurezza sismica delle scuole è il mutuo, non la vendita di immobili. Se si vuole cambiare mentalità e approccio nella politica così come nella pubblica amministrazione bisogna avere il coraggio di stabilire delle priorità per la sicurezza dei cittadini e, in questo caso, dei bambini». (d.d.l.)

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