FARA SAN MARTINO

A 88 anni spara ai ladri in fuga: "va processato per lesioni"

Respinta la richiesta di archiviazione per l’anziano che ferì un bandito dopo il furto a uno sportello

CHIETI. Né legittima difesa né tentato omicidio. Sparare due volte dal balcone di casa per fermare i ladri in fuga, ferendone uno, va a braccetto col modello giustizia fai da te, incompatibile con la legge e meritevole semmai di un approfondimento in un’aula di tribunale. Il gip cancella l’ipotesi dell’archiviazione nei confronti di Domenico Cocco, l’ottantanovenne di Fara San Martino che fece fuoco contro la banda dei bancomat, e – codice alla mano – traccia una terza via tra l’impunità e un’accusa che può costare fino a 14 anni di carcere.

L’anziano dovrà regolare i suoi conti con la giustizia per il reato di lesioni personali aggravate, più aderente alla realtà, secondo il giudice Andrea Di Berardino, perché la notte del 9 ottobre 2021 mirò all’auto dei malviventi colpendo uno di loro, Carlo Grossi, 33 anni di Stornara (Foggia), ricoverato in prognosi riservata dopo un intervento chirurgico d’urgenza. Il pensionato, 90 anni il prossimo luglio, si assunse un rischio consapevole che – in base all’ordinanza del gip – non può essere giustificato dalla legittima difesa prospettata dalla procura. Tradotto: entro dieci giorni, il pubblico ministero dovrà formulare un capo di imputazione e chiedere il rinvio a giudizio. Il ladro ferito, assistito dall’avvocato Ettore Censano, è pronto a costituirsi parte civile e a puntare al risarcimento dei danni.

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