A processo l’ex vertice della Croce Gialla

Rinviati a giudizio Basili, Scaglione e l’imprenditore Picciotti. La Procura: distratti oltre 2 milioni, mancano i libri contabili

LANCIANO. Vanno a processo per il fallimento della Croce Gialla srl di Lanciano Marcello Basili, 59 anni, Fiorella Scaglione, 42, ex amministratori della società, e Marco Picciotti, 46 anni, imprenditore di Altino. L’accusa è di bancarotta fraudolenta. A decidere il rinvio a giudizio, al prossimo 25 ottobre, il gup Marina Valente. Il magistrato ha ritenuto prevalente il quadro accusatorio della Procura, che indica una bancarotta per alcuni milioni di euro. La cifra supererebbe i due milioni ma sarebbe difficile da quantificare perché, ed è anche una delle accuse, mancherebbero i libri contabili della società, necessari per ricostruire i movimenti di affari. In particolare, secondo la Procura, Basili e Scaglione, amministratori della Croce Gialla (lui fino al marzo 2015 e lei fino al 15 settembre 2015), omettevano di tenere i libri contabili obbligatori e tenevano le scritture contabili in modo da rendere impossibile la ricostruzione dei movimenti di affari della società fallita il 13 gennaio 2016, con danni ai creditori. Basili risponde di bancarotta anche perché avrebbe trasferito la gestione del “Centro residenziale Santa Maria in Basilico” e la gestione della residenza per anziani “Santa Lucia” alla Basili srl, al prezzo simbolico di 6.946,19 euro. Soldi che hanno depauperato il patrimonio societario con distrazione per i creditori. La Scaglione, in concorso con Basili, alienava alla cooperativa Croce Gialla il ramo d’azienda per il trasporto sanitario di persone con ambulanze proprie e di terzi al prezzo simbolico di 7.941,67 euro, determinando anche in questo caso un impoverimento del patrimonio societario e una distrazione per i creditori. Sempre secondo le accuse, inoltre, Basili, Scaglione e Picciotti acquistavano un immobile della Is.Ri Entrerpraisis srl (società controllata dalla Cogepi srl di cui era amministratore Picciotti) per oltre 2.620.000 euro tramite l’erogazione di un mutuo fondiario dalla Banca Prossima spa di 3.200.000 euro, ma non ripagandolo la proprietà dell’immobile retrocedeva alla Is.Ri Enterpraisis e di fatto alla Cogepi Srl che ne era già locataria, sottraendolo così alla garanzia dei creditori.
Tra questi la Edl 3D di G.D.C., che aveva eseguito lavori sull’immobile per 452.356,72 euro ma che è stata pagata solo per 193.090.53 euro. G.D.C., rappresentato dall’avvocato Nicola Sisti, si è costituito parte civile. «Dimostreremo che i libri contabili ci sono», dice l’avvocato di Basili, Filippo Paolini (i legali degli altri due sono Antonella Fantini e Massimiliano Sichetti), «che i movimenti sono rintracciabili. Basili, poi, già da tempo non era presidente della Croce Gialla quando questa è fallita nel gennaio 2016».
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