Acqua, Guardiagrele ancora in emergenza

Distacchi notturni e serbatoi troppo piccoli, le cisterne si svuotano presto e alle sorgenti in quota vengono ancora segnalate numerose perdite

GUARDIAGRELE. In attesa del vertice dei sindaci che il prefetto Rocco De Marinis convocherà nei prossimi giorni, il sindaco Sandro Salvi enuncia una possibile soluzione alla siccità di queste ore, che in molte zone della città e della periferia si traduce in distacchi che possono superare le 10 ore giornaliere. «Da amministratore, e da uomo della strada a digiuno di ingegneria idraulica», spiega, «da tempo penso che il difetto principale sia nella rete, dotata di serbatoi di scarsa capacità per gli standard attuali e costruiti in media 40 anni fa, quando i consumi erano ben altri. Queste cisterne», riprende il sindaco, «a quanto mi dicono si vuotano spesso prima del distacco notturno, e la loro inadeguata capienza determina anche quella pressione insufficiente che causa difficoltà a molte famiglie». Secondo Salvi, «in queste settimane di emergenza la Sasi spa è chiamata a fare del suo meglio, per esempio manovrando valvole e saracinesche con precisione tale da limitare il black-out notturno a appena poche ore, l'ideale sarebbe dalle 23 alle 6 del mattino successivo, quando obiettivamente il prelievo delle autoclavi è al minimo e i consumi medi sono trascurabili rispetto alle ore diurne».

Venerdì la Sasi ha dovuto fonteggiare l'emergenza di Sciorilli, frazione tra Comino e Bocca di Valle rimasta in parte senz'acqua per un'avaria al serbatoio. «Gli operai», racconta il sindaco, «hanno lavorato per diverse ore sotto il sole cocente, e i residenti li hanno sostenuti dissetandoli. E' la riprova che la Sasi si sta impegnando con tutte le sue forze per fronteggiare una situazione eccezionale».

Poi Salvi chiede di abbassare i toni della polemica che sta prendendo piede nel comprensorio dei sei Comuni serviti dall'Avello, il vecchio acquedotto degli anni Venti che ormai eroga poco più della metà dei 40 litri al secondo di cui è accreditato.

«L'emergenza acqua è un problema reale», dice, «che potremo risolvere soltanto quando tutte le parti in gioco potranno discutere in serenità attorno a un tavolo, perché le polemiche ci portano lontano dalla soluzione». Ma il presidente del gestore idrico del Chietino, Domenico Scutti preferisce fornire col contagocce le informazioni sulla disponibilità di acqua per i prossimi giorni. «Quando ci saranno novità», spiega asciutto, «non mancheremo di diffonderle. E per ora novità non ce ne sono».

I sei centri dell'Avello ricevono appena 55 degli 80 litri al secondo, il fabbisogno stimato nella stagione estiva. Le sorgenti superficiali forniscono dai 20 ai 25 litri, mentre 35 provengono dall'integrazione fornita dall'Aca alla stazione di pompaggio di Bocca di Valle. «La Sasi», riporta l'ex consigliere comunale Nello Iacovella che ieri ha fatto un'escursione in montagna lungo le installazioni dell'acquedotto, «ha effettuato in settimana lavori di ripristino della portata al vallone delle Tre Grotte, con l'aiuto di gente esperta dei posti che ha guidato gli operai sul luogo della riparazione. E' il segnale che i tecnici di oggi non dispongono di una cartografia dettagliata. Ma rimangono i problemi», aggiunge Iacovella, «allo sbarramento dell'Abbeveratoio e alla sorgente Mucchia, dove le perdite accumulate, cioè l'acqua che non viene immessa nella rete, potrebbero arrivare a più di 10 litri al secondo. Più sotto, a Grotta dell'Acqua, permane la parziale interruzione della condotta, con la perdita di alcuni litri».

Francesco Blasi

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