Addio al mecenate Paglione, città in lutto 

Il gallerista aveva 86 anni, venerdì scorso gli era stato conferito un riconoscimento. Ha donato 2.500 opere all’Abruzzo

CHIETI . L’Abruzzo perde il suo mecenate. Alfredo Paglione si è spento a 86 anni nella sua casa di Giulianova, in via dello Splendore. Il celebre gallerista, partito da Tornareccio per trovare fortuna a Milano, ha donato alla nostra regione oltre 2.500 opere d’arte. Donazioni fatte con il cuore e con la mente: con il cuore perché era un uomo di grande generosità, con la mente perché pensava che l’arte fosse patrimonio di tutti e per questo andasse condivisa. Il Comune di Chieti, città dove si era trasferito da piccolo, gli aveva conferito la cittadinanza onoraria venerdì scorso, ma lui non si era presentato sul palco del Marrucino proprio a causa delle precarie condizioni di salute. A ritirare il riconoscimento in quella occasione era andata la sorella Maria. Fanno parte della sua famiglia altri due fratelli, entrambi ecclesiastici: suor Carla e padre Fiore. I funerali si tengono domani, alle 10, nella chiesa del Sacro Cuore a Chieti.
NEL SEGNO DELLA BELLEZZA
La vita di Alfredo Paglione è trascorsa per intero «nel segno della bellezza». A definirla così è l’amico Luciano Di Tizio, giornalista, presidente nazionale del Wwf e presidente della fondazione Immagine, quella che Paglione aveva voluto allo scopo di rendere l’arte accessibile a tutti. Di Tizio ha conosciuto Paglione nella sua “seconda vita”, quando cioè aveva smesso i panni del gallerista ed era diventato a tutti gli effetti un mecenate. «L’ho conosciuto», ricorda, «quando aveva appena iniziato la sua seconda vita, quella del generoso mecenate capace di donare centinaia di opere d’arte, di creare musei ex novo o di potenziare incredibilmente strutture espositive già avviate. L’ho conosciuto tardi, ma ho imparato subito ad apprezzare la sua estrema disponibilità, il suo amore incondizionato per l’arte e per i giovani, ai quali voleva fossero soprattutto dedicate le iniziative che ha continuato a portare avanti sino all’ultimo giorno della sua esistenza. Una vita da romanzo, vissuta intensamente tra Europa e Sud America, dove aveva conosciuto l’amatissima moglie Teresita, scomparsa nel 2008 e che oggi riposa a Chieti, nella tomba di famiglia che ora accoglierà anche Alfredo all’interno del cimitero monumentale teatino». Di Tizio ricorda anche le frequentazioni di Paglione, che aveva fatto della galleria di Milano un crocevia di artisti e uomini di cultura: «Ha conosciuto i grandi del ‘900, artisti e poeti», sottolinea, «Aligi Sassu, innanzitutto, suo cognato, col quale ha condiviso affetti e iniziative in ogni angolo del mondo; e ancora Quasimodo, Guttuso, Dino Buzzati, Ungaretti, Rafael Alberti, José Ortega».
UN AMICO DELLA CITTÀ
«Se ne va un amico della città», è il ricordo del sindaco di Chieti, Diego Ferrara, che a nome dell’intera amministrazione ha voluto ricordare Paglione, celebrato cinque giorni prima con la consegna della cittadinanza onoraria. «Come amministrazione non dimenticheremo mai la donazione di opere contemporanee fatta alla nostra città, una collezione visitabile al secondo piano del museo Costantino Barbella. Lo ricorderemo con affetto per questo gesto e per l’amore che lo ha alimentato e ci stringiamo al dolore della sorella Maria che abbiamo avuto sul palco del teatro Marrucino, la settimana scorsa, per ritirare una cittadinanza che sappiamo lo aveva reso felice».
LE DONAZIONI
Le 101 opere donate al Barbella sono state tra le più cospicue di Paglione. Ma l’impegno è stato grande per tutta la regione. Nel luglio 1997 ha aperto il Mas, Museo d’arte dello splendore, nel santuario mariano di Giulianova. Nel 2002 ha dato 80 dipinti di otto artisti italiani e spagnoli alla città di Vasto. Successivamente ha donato alla Fondazione Carichieti i 58 preziosi acquerelli con i quali Sassu nel 1943 aveva illustrato “I Promessi Sposi”. Nel 2004 ha donato 32 opere al suo paese natale, Tornareccio, in memoria del padre Ottavio. Nel 2006 ha avviato l’operazione “Un mosaico per Tornareccio. La città delle api”. Nel 2008 ha donato 200 ceramiche e sculture di Aligi Sassu al Museo delle ceramiche di Castelli. Nel 2010 ha aperto un nuovo museo dedicato a Sassu ad Atessa. Nel 2012 ha dato 150 opere della sua collezione alla Fondazione Carichieti per il nuovo Museo di Palazzo de’ Mayo. Nel 2013 ha inaugurato al museo dell’università d’Annunzio, la mostra permanente “Tartarughe fra arte e scienza. La Collezione di Teresita Olivares Paglione”, con 301 pezzi. Nel 2014 ha donato al museo Colonna di Pescara 56 dipinti per la mostra “Il fascino dell’immagine” e al Museo universitario di Chieti 100 opere grafiche di Aligi Sassu e una grande tartaruga in bronzo, opera dello scultore Paolo Borghi, oggi situata all’ingresso del museo.
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