Aiuti sociali, è lotta ai furbetti: c’è il patto tra Comune e Finanza 

Al via le verifiche sulle prestazioni agevolate di alcuni cittadini: il protocollo ha la durata di tre anni «Cooperiamo nella tutela dei conti degli enti pubblici per contrastare chi ottiene sussidi non dovuti»

CHIETI. Tutelare i cittadini aiutando chi ha davvero bisogno di un sostegno economico, smascherando i “furbetti” che ne approfittano. È questo l’obiettivo del protocollo di intesa firmato ieri tra il Comune di Chieti e il comando provinciale della guardia di finanza, e volto a individuare coloro che illegittimamente beneficiano degli aiuti sociali messi a disposizione dal Comune e destinati al sostegno di chi vive in una condizione economica e sociale svantaggiata.
L'INTESA TRA GLI ENTIIl protocollo, della durata di tre anni, «prosegue le iniziative intraprese con i Comuni più popolati della provincia teatina nell'ambito dell'attività di contrasto alle illecite percezioni di somme erogate», ha sottolineato il comandante provinciale della guardia di finanza di Chieti, colonnello Michele Iadarola. Un’intesa che nasce anche a seguito dell’aumento di richieste di aiuti economici registrate durante il periodo pandemico: un momento storico nel quale il Comune teatino si è trovato a erogare un numero cospicuo di benefici, come buoni pasto o acquisto, a fronte di un incremento di famiglie povere. Il protocollo si basa sulla stretta collaborazione tra i due enti, Comune e Finanza, «affinché al termine della concessione dei benefici comunali ci sia un’ulteriore verifica sulle erogazioni», ha sottolineato il sindaco, Diego Ferrara, «garantendo la trasparenza amministrativa degli atti comunali e agendo in favore di chi ha realmente bisogno». L'intesa è accolta con il pieno appoggio dell’assessorato alle politiche sociali che ricorda le difficoltà riscontrate proprio durante la pandemia nella gestione delle richieste. «I fondi arrivati con il decreto ristori venivano stornati inizialmente a tutti coloro che ne facevano richiesta», ricorda l’assessore Mara Maretti, «ma ad un certo punto siamo stati assaliti dalle richieste e ci siamo dovuti affidare al pronto intervento sociale facendo dei colloqui». L'iniziativa firmata ieri, quindi, permetterà una più equa distribuzione di «risorse scarse», dice Maretti, «per dare un servizio giusto alla comunità». Presente alla firma del protocollo anche il presidente del consiglio comunale, Luigi Febo: «È un'intesa che non deve spaventare il cittadino», ha detto, «ma che li tutela».
I CONTROLLI Le azioni messe in campo dalle fiamme gialle saranno finalizzate a controllare la posizione reddituale e patrimoniale dichiarata dal soggetto che riceve un aiuto economico da parte del Comune, al fine di smascherare falsi beneficiari che illegittimamente godono di un sostegno economico che spetterebbe a chi davvero ne necessita. E la lista dei “sospettati” sarà individuata direttamente dal Comune che si baserà sull’autodichiarazione Isee fornita dal soggetto. Poi, scatterà l’intervento della finanza che avrà rapidamente la possibilità di accedere a dati e notizie sul soggetto e individuare eventuali contraddizioni tra quanto dichiarato e il reale tenore di vita. «La realizzazione del predetto interscambio informativo e, più in generale, il trattamento dei dati personali gestiti nell'ambito del protocollo», ha precisato Iadarola, «saranno improntati al rispetto dei principi di correttezza, liceità, trasparenza e necessità dettati dalla normativa vigente». Accertata l’irregolarità, il Corpo provvederà al recupero delle somme erogate illecitamente «consegnandole a chi davvero ne ha bisogno», precisa il colonnello. I falsi beneficiari saranno infine segnalati all’autorità giudiziaria. Una misura quindi repressiva e che vuole «tutelare l'effettivo sostegno alle fasce più deboli della popolazione», ha concluso Iadarola.
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