Altri liquami in mare, bagni vietati

Il sindaco recinta l'erea di Fosso Marino in attesa dei risultati dei prelievi

VASTO. Due nuovi divieti di balneazione, uno dei quali rimosso nel giro di 24 ore dopo aver verificato, analisi di laboratorio alla mano, che i valori sono al di sotto della soglia minima consentita. Con una nuova ordinanza firmata ieri mattina, il sindaco Luciano Lapenna (Pd), ha revocato il divieto di balneazione nel tratto di litorale antistante il lungomare Cordella, dove qualche giorno prima si era verificato uno sversamento di liquami. In Comune dicono che il provvedimento è stato preso a «puro titolo precauzionale per la tutela della salute pubblica» e che le analisi sui campioni di acqua prelevati dopo il ripristino delle condizioni di sicurezza hanno accertato valori nella norma».

Resta invece il divieto più a sud, a Fosso Marino, il canale che sfocia vicino al pontile, tenuto sotto controllo dai tecnici comunali e della Sasi, pronti ad intervenire in caso di necessità. «Stiamo aspettando i risultati dei nuovi prelievi», spiega l'assessore ai servizi, Vincenzo Sputore (Pd), «a Fosso Marino non ci sono stati più scarichi a mare: il divieto di balneazione è per i fanghi che ristagnano e che emanano cattivo odore. Sono convinto che le nuove analisi confermeranno l'assenza di ulteriori sversamenti. Questo non significa che va abbassata la guardia o che non vanno cercate soluzioni», aggiunge l'assessore, «il potenziamento della rete fognaria è una priorità da affrontare con una conferenza di servizi con Sasi e Ato regionale».

Le criticità della rete sono note: condotte vecchie e sottodimensionate a fronte di una massiccia edificazione, oltre a problemi strutturali dovute alla confluenza, nelle stesse tubature, delle acque di falda.

E mentre i tecnici continuano a monitorare gli impianti per verificare la presenza di eventuali allacci abusivi, due consiglieri comunali di minoranza chiedono la istituzione di una commissione d'indagine. La proposta è contenuta in una mozione che Massimo Desiati (Progetto per Vasto) e Etelwardo Sigismondi (Pdl) hanno indirizzato ieri al presidente dell'assemblea civica, Giuseppe Forte (Pd). «Questo organismo dovrebbe verificare l'attività svolta dall'amministrazione comunale per gli scarichi a mare», spiegano i due consiglieri, «nell'esercizio delle proprie funzioni, la commissione potrà prendere visione degli atti che abbiano avuto rilevanza interna ed esterna emanati dal Comune e potrà chiedere l'audizione di persone estranee all'ente per fatti e notizie di cui le stesse possono essere a conoscenza». Per Desiati e Sigismondi bisogna «fare chiarezza e rendere trasparenza amministrativa sulle circostanze che hanno provocato sconcerto e preoccupazione nei residenti e tra i turisti a causa dei ripetuti divieti di balneazione».

Piovono anche le polemiche. Per Francesco Paolo D'Adamo, coordinatore di Alleanza per Vasto, e Antonino Spinnato, della Costituente ecologista, le responsabilità sono dell'amministrazione comunale.

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