VASTO

Arrestato l'attentatore dell'esplosivo in auto

Incastrato dai video un latitante calabrese, con alle spalle condanne per omicidio. Aveva preso di mira la proprietaria della vettura perché ne aveva respinto le avances

VASTO. Gli investigatori del Commissariato, unitamente ai colleghi della Squadra mobile di Chieti, hanno arrestato ieri pomeriggio a Vasto l'uomo che la mattina del 15 gennaio scorso, in un parcheggio condominiale di via Conti Ricci, aveva collocato un ordigno incendiario sotto l'autovettura in sosta di una donna residente nel palazzo. Si tratta di un 60enne di origini calabresi. L'ordigno, inesploso, venne inertizzato dagli artificieri della polizia e la zona bonificata, senza danni a cose o persone.

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Le indagini, sotto la direzione del pubblico ministero Vincenzo Chirico, hanno portato alla raccolta di molteplici e gravi indizi di colpevolezza a carico di un uomo, originario del sud Italia, da anni residente a Vasto. Gli investigatori si sono concentrati sulla vita familiare e lavorativa della parte offesa, alla ricerca di un movente del gesto criminoso, ed è emerso che oltre un anno e mezzo prima la donna era stata oggetto di atti di molestia da parte di un ignoto, che le avevano generato grave e perdurante stato di ansia. In quel tempo la donna aveva respinto le avances di una persona che lei all'epoca riteneva amica.

Le indagini degli investigatori si sono concentrate sull'uomo, scavando nel passato remoto di lui, controllandone le attività e gli spostamenti passati ed attuali, acquisendo la corrispondenza telematica indirizzata alla signora. Ne è venuto fuori il quadro di un personaggio già condannato decenni prima per omicidio ed altri gravi reati contro la persona. L'uomo, dopo aver scontato una pena uitraventennale, viveva una vita apparentemente tranquilla a Vasto. Le notizie passate e quelle recenti apprese dagli investigatori sulle abitudini e le occupazioni del sospettato, collimavano con la figura dell'attentatore. In particolare, spiegano gli investigatori, "egli aveva l'immediata disponibilità dei mezzi e la dimestichezza nell'uso degli stessi per la realizzazione dell'ordigno incendiario, per la ragione che esercitava attività molteplici in campo elettrico e di riparazioni in generale. Inoltre egli aveva un forte movente passionale palesato negli scritti e nelle comunicazioni verbali alla vittima ed ai conoscenti. Non si poteva trascurare la pericolosità dimostrata dallo stesso in passato nella realizzazione di gravi condotte criminose".

LE RIPRESE. Le immagini acquisite da apparecchi privati di videosorveglianza della zona al momento dell'attentato ed il loro attento esame da parte degli investigatori, hanno consentito di individuare il transito dell'autovettura in uso all'indagato nei pressi del luogo dell'evento, una frazione di minuti successivi al posizionamento dell'ordigno. Un altro frame ritrae una persona di sesso maschile nell'atto di posizionare l'ordigno sotto l'auto della donna in sosta nel parcheggio condominiale. La comparazione antropometrica con i tratti somatici dell'indagato, ha confermato i sospetti degli investigatori.

Tutti gli elementi hanno indotto II pubblico ministero dott. Chirico alla richiesta di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell'indagato per tentato incendio, detenzione e porto abusivo di un ordigno esplosivo di tipo incendiario, atti persecutori. L'uomo il pomeriggio di ieri è stato catturato e sottoposto alla custodia in carcere. Le perquisizioni, condotte dal personale di polizia nei locali nella disponibilità dell'indagato, hanno consentito il rinvenimento e sequestro di materiale del tutto identico a quello utilizzato per il confezionamento dell'ordigno incendiario con funzionamento a tempo meccanico, piazzato una settimana prima sotto l'autovettura della donna.