LANCIANO

Assunzioni alla Sasi, esposto alla Corte dei Conti

Società pubblica dell'acqua: iniziativa dei consiglieri comunali D’Orsogna Bucci e Lucci

 

LANCIANO. Un esposto alla Corte dei Conti dell’Aquila per verificare presunte anomalie nella gestione della Sasi, nelle assunzioni, nelle cosiddette progressioni verticali e nelle trasformazioni di contratti di stagisti, che potrebbero avere causato danni erariali e sperpero di soldi pubblici lo hanno presentato Giovanni D’Orsogna Bucci e Rocco Giuseppe Lucci, consiglieri comunali rispettivamente di Lanciano e di Colledimacine. Un atto che arriva dopo i dinieghi, da parte della Sasi ai consiglieri, di poter controllare atti e documenti. «Da tempo abbiamo riscontrato anomalie nella gestione Sasi, che è una società pubblica con partecipazione dei Comuni», scrivono i consiglieri sull’esposto, «e abbiamo chiesto chiarimenti per tutelare i Comuni di riferimento. Non avendo ricevuto gli atti richiesti, al fine di un’attenta analisi di gestione e ravvisando che vi possano esserci danni e irregolarità nella gestione Sasi, abbiamo chiesto di attivare la competente procura regionale della Corte dei conti per i necessari accertamenti sui fatti». I chiarimenti chiesti ad esempio da Bucci, in qualità di consigliere comunale, dal 17 ottobre 2019, riguardano «assunzioni, promozioni, progressioni verticali e passaggi di categoria nell’organico della società dal 1° gennaio 2014 nel rispetto, o meno, delle normative vigenti per le società in house». La data del 1° gennaio 2014 è perché da allora ci sarebbe stato un presunto aumento di spesa “anomalo”. A gennaio altra lettera, ma questa volta all’Ersi - Ente regionale per il servizio idrico integrato - e alle richieste elencate alla Sasi si aggiungono chiarimenti anche per «la trasformazione di alcuni contratti di stagisti in co.co.co in conflitto con la normativa che ne prevede il divieto dal 1° luglio 2019; il trasferimento di un dipendente in mobilità da un ente non pubblico a una Spa pubblica senza concorso; la nomina di due dirigenti senza alcun concorso». Esposto che, ad ogni modo, arriva dopo che l’Ersi aveva inviato, prima della pandemia, alla Sasi una diffida «ad andare avanti con i due contratti dirigenziali firmati dal presidente dal dicembre 2019, ad annullarli sulla base del decreto legislativo 175/2016 che impone la selezione, tramite concorsi, sia per le nuove assunzioni che per le progressioni verticali». (t.d.r.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA