I quattro arrestati dai carabinieri di Atessa (foto di Arnolfo Paolucci)

Atessa: colpo in banca, presi rapinatori e la basista

Dopo dieci mesi di indagini finiscono in carcere un detenuto romano in permesso premio, il cugino, un altro ai domiciliari e una giovane di Atessa. Decisive le intercettazioni e le ripresi delle telecamere

CHIETI. Ci sono voluti dieci mesi di indagini, ma alla fine la svolta c'è stata. I carabinieri hanno scoperto e arrestato gli autori della rapina alla filiale di Atessa della banca Bcc Sangro Teatina avvenuta a ottobre.

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Si tratta di quattro banditi inseguiti da alltrettante ordinanze di custoria cautelare. Quel giorno ad Atessa agirono in due che fuggirono con circa 40mila euro in contanti. I carabinieri sono riusciti a individuare anche i complici.

In carcere sono finiti Mirko Aspergo, 38 anni, e Luciano Martelli, 75, residenti in provincia di Roma, e agli arresti domiciliari Emanuele Aspergo, 37, cugino di Mirko, e Silvana Calia, 32, residente ad Atessa e considerata la basista della banda. Dalla visione dei sistemi di videosorveglianza della banca nonché di quelli installati lungo le strade, le abitazioni private e gli esercizi commerciali ad Atessa e nei comuni limitrofi, i militari sono riusciti a ricostruire le fasi della rapina, accertando gli spostamenti del veicolo utilizzato sia prima che dopo il reato e riuscendo anche ad individuare e recuperare l’autovettura Fiat Uno utilizzata  per l’azione criminale, nonché a risalire ad un altro veicolo, intestato ad uno dei quattro, utilizato per allontanarsi dalla zona.

I carabinieri durante la conferenza stampa sugli arresti (foto di Arnolfo Paolucci)

Sono state inoltre messe sotto controllo le utenze telefoniche dei cugini Aspergo, dalle quali è stato confermata la presenza dei rapinatori nel territorio sangrino, i contatti tra di loro e con un soggetto del posto, la basista appunto. Mirko Aspergo e Martelli, i due banditi che hanno agito in banca tenendo in ostaggio tre clienti, tre cassieri e il sostituto del direttore, erano soliti incontrarsi in una polisportiva di Roma dove Aspergo usufruiva di permessi premio per svolgere attività sportiva, da qui il nome dell’operazione “Permesso”. A lui, come anche a Martelli che era ai domiciliari per precedenti rapine, viene contestato il reato di evasione, oltre a quelli di rapina a mano armata e di furto di un'auto, il giorno precedente al colpo,  di proprietà di un pensionato di Atessa.