MIGLIANICO

Banda dei bancomat getta gli esplosivi sull'asfalto per fermare i carabinieri

Forzato il posto di blocco lungo la Fondovalle, strada bloccata e artificieri al lavoro tutta la notte

MIGLIANICO. Solo alla prime luci dell'alba gli artificieri del Comando provinciale dei carabinieri di Chieti sono riusciti a far brillare due dispositivi  esplosivi  (denominati "marmotte") lanciati sull’asfalto da un'auto station wagon scura, che aveva forzato un posto di blocco. I militari della  Compagnia di Ortona ritengono che si tratta dei ladri, la "banda della marmotta", che assalgono e fanno esplodere gli sportelli bancomat  così come avvenuto di recente tra Ortona, Miglianico e Canosa Sannita.

E' accaduto la notte scorsa a Miglianico attorno all’una quando una pattuglia dei carabinieri ha intimato l'alt alla station wagon scura in transito lungo la Fondovalle Foro. Apparentemente sembrava che l'auto stesse rallentando quando, giunta a pochi metri dalla pattuglia, ha improvvisamente ripreso con velocità la marcia e si è allontanata mentre gli occupanti hanno lanciato sull’asfalto le due "marmotte" (sottili profilati in ferro imbottiti di polvere pirica che sono usate dai ladri per sventrare gli sportelli automatici).

Mentre gli altri militari hanno avviato le ricerche dell'auto, la pattuglia ha subito bloccato la strada per evitare pericoli agli automobilisti in transito perché gli ordigni sono risultati assemblati in maniera alquanto rudimentale con miscele di polveri da sparo instabili ed il rischio che possano deflagrare all’improvviso è sempre elevato.

Sul posto sono arrivati gli artificieri del Reparto operativo del Comando provinciale dei carabinieri di Chieti che, coadiuvati dai vigili del fuoco e dai sanitari del 118, hanno disinnescato i due ordigni rudimentali ed hanno recuperato in sicurezza la polvere pirica contenuta, garantendo la completa sicurezza anche degli abitanti delle vicine abitazioni. Il notevole quantitativo di esplosivo contenuto nelle due "marmotte" è stato fatto brillare all’alba in una vicina cava.

L'attività preventiva mirata è valsa ad impedire l'ennesimo assalto ad almeno un paio degli sportelli ATM delle banche della zona, mentre proseguono le indagini per individuare la macchina in fuga ed identificare la "batteria" di ladri.

I militari ritengono che possa trattarsi della stessa banda che ha portato a termine gli assalti ad un bancomat ad Ortona e a Miglianico e che ne ha tentato un terzo a Canosa Sannita dove i ladri fuggirono a mani vuote solo perché lo sportello ATM era dotato di sistemi di difesa di ultima generazione in grado di respingere simili tentativi di furto.