Chieti, Consiglio comunale su Gaza. Ferrara: «Nelle farmacie comunali stop alle medicine israeliane»

30 Settembre 2025

Seduta ad alta tensione con grida dal pubblico, intervento dei vigili urbani per ristabilire la calma, il sindaco annuncia la presentazione di una delibera per bloccare i farmaci. «È un genocidio»

​​​​​CHIETI. «Sto preparando una delibera che vieta la vendita di farmaci provenienti da Israele nelle farmacie gestite dal Comune». L’annuncio, a sorpresa, del sindaco Diego Ferrara strappa il fragoroso applauso degli attivisti pro-Palestina arrivati ieri ad assistere al consiglio comunale. Per la seconda volta giunge in aula l’ordine del giorno del gruppo Liberi a sinistra sul riconoscimento dello Stato di Palestina e la richiesta di cessazione delle ostilità nella Striscia di Gaza e questa volta – a differenza di quanto avvenuto nella seduta del 15 settembre caduta per mancanza del numero legale – l’atteso ordine del giorno viene votato. Addirittura all’unanimità, nonostante distinguo e polemiche.

FARMACI ISRAELIANI VIETATI

L’ordine del giorno viene illustrato dal capogruppo di Liberi a sinistra Silvio Di Primio. Mentre parla, il noto docente teatino Gianni Scarsi, seduto in prima fila, agita in aria un’enorme bandiera della Palestina. Un vigile urbano, dopo essere stato chiamato dalla presidente del consiglio Silvia Di Pasquale, gli si avvicina per dirgli qualcosa e lui lascia la bandiera momentaneamente a terra. Al termine dell’illustrazione dell’ordine del giorno, prende la parola il sindaco che strappa il primo applauso quando dice di voler assumersi tutte le responsabilità nell’utilizzare la parola «genocidio» per definire ciò che sta accadendo a Gaza e poi annuncia di voler vietare la vendita di farmaci israeliani nelle tre farmacie comunali.

POLEMICHE IN AULA

La seduta consiliare procede poi con un andamento che sembra dire tutto e il contrario di tutto. Con i consiglieri di maggioranza che appoggiano l’ordine del giorno e quelli di opposizione che propongono un emendamento perché diventi meno politico e, dunque, più facilmente votabile dal loro punto di vista. Un tira e molla a cui il consigliere Di Primio non intende cedere. Sarebbe spettato a lui, infatti, dare il proprio benestare per cambiare una sola frase del testo, ma lui non dà il via libera neanche a spostare una virgola e quindi si va al voto. A questo punto, anche i consiglieri d’opposizione, pur incassando il no all'emendamento, votano a favore. Non senza esserne detti di tutti i colori, con accuse di populismo e propaganda politica che rimbalzavano da un lato all'altro degli schieramenti. Un clima incandescente di cui fa le spese, suo malgrado, anche la parlamentare M5s Daniela Torto, seduta in prima fila a rivendicare una battaglia portata avanti sin dall’inizio, accusata dalla capogruppo di FdI Carla Di Biase di voler fare passerelle. Accuse a cui ha risposto per le rime il capogruppo M5s Luca Amicone. A prendere la parola sono anche il capogruppo del Pd Paride Paci, quello della Lega Mario Colantonio, quello di Azione politica Serena Pompilio, quello di FI Damiano Zappone, quello dell’Udc Mario De Lio, quello di Azione Barbara Di Roberto, quello di Chieti c’è Valerio Giannini e quello della Sinistra con Diego, Aldo Mario Grifone.

GRIDA DALLA PLATEA

Nello scenario di fuoco interviene anche la platea. A innescare le intemperanze del pubblico ci pensa la capogruppo FdI Di Biase che, durante il suo discorso, accenna in termini non troppo lusinghieri all'iniziativa della Flotilla in viaggio per Gaza. «Vacci tu a rischiare la vita per mare. Vergognati», le grida uno dei presenti. Interviene a muso duro la presidente del consiglio Di Pasquale: «La parola viene data ai consiglieri comunali, voi ospiti fate gli ospiti, non si può intervenire». Sentirsi dare degli «ospiti» non piace né ai presenti né ad alcuni consiglieri. Primo fra tutti Di Primio che si fionda in difesa del pubblico. In molti rumoreggiano: «Cacciateci», «vergogna», urlano in diversi. Il sindaco Ferrara capisce che la situazione sta sfuggendo di mano e si precipita a calmare gli animi. Con lui anche il capogruppo Paci. Arriva anche un vigile urbano. Uno tra i più indignati lascia l'aula tra le urla. Rientrerà poco dopo, a situazione ormai più distesa.